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La giunta militare della Birmania non ha poi molta fantasia, da anni esercita il suo acume politico nel chiudere la porta in faccia ai diplomatici stranieri e nel incarcerare e poi liberare e poi ancora incarcerare Aung San Suu Kyi.
L'ultima volta è di ieri, e potete trovare un resoconto qui di tutta la situazione. Ancora una volta la mossa del regime è quella di tenere la Premio Nobel lontana dalle elezioni politiche imminenti. Ci piacerebbe che questa volta le autorità internazionali facessero la voce grossa ma non è che ci creda tanto. (Si era parlato di Myanmar pure qui).
Alla prossima
Rampa
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