Io credo che Gianfranco Fini, attuale Presidente della Camera, un giorno di questi si troverà a dover rispondere ad una piccola ma ficcante domandina.
"Ma, tu, a che gioco stai giocando?"
Spero sempre che ci sia un giornalista un po' più sveglio degli altri che gliela porga perchè ad un certo punto noi si fa un po' fatica a capire.
Per esempio, siamo al 53° anniversario della strage di Marcinelle (Belgio), ed il Nostro si premura di mettere un po' in prospettiva le spinte leghiste anti immigrazione facendosi prima latore di un messaggio del Presidente della Repubblica, poi aggiungendone uno suo (è riportato qui):
"Il lavoratore va rispettato anche se non ha les papiers, i documenti". "L'emigrazione italiana - ha continuato - non è stata soltanto caratteristica del nostro meridione. Quanti veneti, quanti piemontesi, quanti lombardi emigrarono. Questo vorrei che lo ricordassero quegli esponenti politici che oggi in Italia rappresentano una parte degli elettori del nord. Da Marcinelle viene l'insegnamento a rispettare l'immigrato: all'epoca gli italiani che lavoravano in Belgio non erano extracomunitari soltanto perchè quella parola non era stata ancora inventata, ma spesso erano considerati diversi, i 'musi neri' e in alcuni casi c'era la scritta 'non entrino gli italiani'. La loro sorte non era molto diversa dalla sorte che hanno i lavoratori stranieri che oggi vengono in Italia. Poi, è chiaro che dobbiamo integrarli garantendo la sicurezza, ma dobbiamo soprattutto rispettarli come uomini e come donne"Tutto giusto, tutto bello, intendiamoci, condivisibile, ma con una maggioranza (di cui fa parte) che sta andando nella direzione contraria, continuo a vedere Fini molto bravo a smarcarsi a parole, ma molto meno con i fatti.
In fin dei conti stiamo parlando di uno degli azionisti di maggioranza del PDL, o no? Stiamo parlando di uno che era a capo di uno dei partiti che costituiscono il partito del Premier, mica dell'ultimo della compagnia?
Sembra uno di quei cani grossi, che abbaiano, abbaiano ma poi non fanno niente.
Chissà a che gioco sta giocando?
Alla prossima
Rampa
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