Audio Consigliato: Elisa "Happines is home"
Ecco, stavo riguardando "Le Invasioni Barbariche" il talk show della Bignardi. Non che sia un appassionato, ma anche se la conduttrice è troppo buona (sembra che le faccia fastidio fare qualche domanda più pungente del solito, e gli ospiti più smaliziati si permettono di dire bestialità mai viste senza che nessuno li riporti alla ragione), il programma ha l'indubbio merito di portare in televisione persone interessanti che non sempre ci vanno e che, se capita, dicono delle cose interessanti.
La settimana scorsa è venuto Antonio Pennacchi (se volete rendervi conto di chi si tratta, potete guardarlo qui), scrittore, premio Strega, pensionato, fascista, comunista. Un tipo interessante, non c'è che dire, dalla parlata verace, ma dal pensiero discretamente lucido. Viene da Latina, dall'Agro Pontino, terra di bonifiche, terra di fondazione fascista, dove il confine fra le ideologie è molto marcato ma anche è marcata la necessità di regole e vita per il vivere civile.
Alle prossime elezioni si è presentato (lui del PD) a capo di una lista di FLI, a patto di appoggiare il candidato di centrosinistra al ballottaggio.
Ecco.
Appunto.
Rileggete la frase, fatto? Bravi!
Io stavo per alzarmi ed applaudire. Ed è quello che la classe politica che abbiamo adesso in mezzo alle palle dovrebbe fare. Anzi avrebbe dovuto farlo da un po'!
Bersani, il buon Bersani, dovrebbe (ed è un po' che lo dico!) fare un foglietto (un A4, mica cose pazzesche!) con scritte 4 buone idee (non tante), ma scritte in maniera tale che se qualcuno ha il coraggio di dire che non vanno bene, è fuori.
Il segreto sta nel RIFONDARE questo paese (Bertinotti, non stavo parlando di te, rimani in pensione che siamo già abbastanza nella merda così!), con quattro concetti facili (così, a braccio, divisione poteri politico, amministrativo, giudiziario, sancire l'unità di questo paese tutto, sancire l'inviolabilità dei diritti delle persone, sancire l'uguaglianza di tutti di fronte alla legge).
Quello che dovrebbe fare l'autoproclamato leader del maggior diritto di opposizione è urlare al mondo: "Io sono qui, queste sono le cose da fare: chi viene?"
Non bisogna fare la rivoluzione culturale, è inutile sparare alto. Siamo in un posto dove si fa fatica a mettere una pietra sopra l'altra senza litigare e la gente non ne può più.
Alla prossima
Rampa
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