Leggo su wittgenstein questo articolo di considerazioni sull'"Affare Noemi".
Luca Sofri, scrive le cose che lo convincono oppure no su tutta la vicenda. L'idea che non interessi molto se mr. B abbia o no fatto le cose che si implicano negli articoli, ma che il nocciolo della questione sia un problema di fiducia nella capacità di un Presidente del Consiglio che, invece di spiegare una situazione (che, qui lo dico, poteva essere spiegabile senza nessun tipo di pruderia e che ad un certo punto poteva essere umanamente concepibile ed accettabile) si è rifugiato dietro un paravento di bugie, mezze verità e depistaggi di vario genere.
Sofri tirava in ballo la vicenda di Bill Clinton. I paralleli sono evidenti, se non fosse per il fatto che in America, un presidente viene portato di fronte al Gran Giurì, qui il Presidente può dire "Massì ne parlerò in futuro di fronte alle Camere, se mi va" e nessuno ci trova niente da ridire.
Il passaggio molto interessante era:
.... io non sono in realtà così appassionato agli aspetti “politici” di questa storia, che pure ci sono, come ho detto. Però la trovo molto interessante giornalisticamente e comprendo la passione con cui alcuni cronisti ci si sono messi, rischiando a volte di perdercivisi. E ho capito perché: la ricostruzione di cosa è avvenuto a quella festa, di come Berlusconi ha conosciuto i Letizia, di cosa avviene a Villa Certosa, non avendo grazie a Dio implicazioni penali, non è affidata a nessun giudice o procura. Ed è quindi un caso più unico che raro in cui i giornalisti italiani possano andare all’appassionante ricerca della verità su una storia misteriosa senza essere in concorrenza e complicità con dei tribunali, senza che questa ricerca si nutra di fughe di notizie, pubblicazioni di intercettazioni, interessi illegittimi e schifezze varie. C’è un mistero, e c’è da riempire le caselle, che sono davvero vuote, o piene di balle. Sarebbe il lavoro dei giornalisti: quando gli ricapita?Guarda te se il giornalismo d'inchiesta in Italia deve essere salvato da una minorenne!
Alla prossima
Rampa
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