giovedì 29 gennaio 2009

Il diritto della certezza

Audio Consigliato: Talk Talk "It's my life"

Ricevo dall'amico Giuliano questo link, con la nota che secondo lui non avrei mai preso posizione riguardo al caso di Battisti.

Mmmm..... è vero, ne ho parlato solo quando si arlava di giustizia, qui, ma di sfuggita.
Poi in realtà ci penso e realizzo di averne già parlato, più volte, in quasi un anno di blog.

Il problema del Caso Battisti è che comunque ci sono delle attese disattese. Spiego: chi sia, chi sia stato, chi è adesso Cesare Battisti è ininfluente. L'unica cosa influente sono le vittime ed i crimini che non sono ancora stati giudicati, cui non è ancora stato trovato un colpevole (e di questi possiamo trovarne una valanga, si va dagli omicidi, ai crimini finanziari, alle truffe, alla corruzione, a tutto il resto).

Se l'atteggiamento del Brasile di Lula mi sembra un tantino radicale (e ridatecelo su, che sarà mai, se siete ridotti ad ascoltare i consigli di Cossiga c'è un grosso problema!), l'atteggiamento del governo italiano mi sembra un po' strano.

Ma come, questo vogliamo a tutti i costi che torni in Italia (e mi domando a chi giovi averlo qui e perchè?) ma con la Baraldini? Ah, già il Brasile è meglio degli Usa, ci si mette meno a far la voce grossa.

Poi c'è il problema della certezza del diritto, di come in Italia venga considerata l'azione della magistratura. Ed è una cosa che mi fa morire (di tristezza ma questo è un altro conto!).

Abbiamo sentenze legittime, che vengono bloccate da direttive ministeriali, abbiamo presidenti dei Consiglio che modificano leggi che hanno effetto su processi in corso in cui loro stessi sono parte in causa. Abbiamo procedimenti bloccati in base a cavilli legali, abbiamo dei giudici che possono decidere chi viene processato e chi rimane nel limbo in attesa. Abbiamo impunità varie ed assortite.

Ma siamo meglio del Brasile, signori miei, moooolllllttttooo meglio.

Sarà!

Alla prossima
Rampa

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