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Oggi, poco prima della partita, ho sentito che è mancato Mario Rigoni Stern, uno scrittore italiano.
Non ho avuto nella mia famiglia racconti della ritirata di Russia (mio nonno, durante la seconda guerra mondiale si è fatto il corno d'Africa e la prigionia degli Inglesi in India, un'altra brutta storia ma non quella brutta storia) e la mia memoria storica si è formata sulle pagine di Bedeschi e di Rigoni Stern.
La memoria di una tragedia prolungatasi per migliaia di chilometri a suon di morti ed di ragazzi sepolti a Nikolaevka hanno perso un testimone importante.
L'anno scorso l'hanno fatto in televisione, ma avevo già avuto la fortuna di vederlo a teatro, lo spettacolo di Marco Paolini "Il Sergente" tratto dal romanzo di Rigoni Stern. Dicono che sia stato un successo di ascolti.
Penso che sia importante che queste storie, questi racconti vengano tramandati, che ci sia la voglia di ripercorrere pagine della nostra storia che adesso sono ancora fuori da quello che ci insegnano a scuola.
Il dono più grande di uno scrittore è quello di perpetuare parte della sua creatività anche dopo la sua vita, Mario Rigoni Stern con quel dono ci ha lasciato anche un pezzo della sua storia.
Grazie
Alla prossima
Rampa
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