martedì 20 maggio 2008

Punti di vista

Audio consigliato: Cornershop "Brimful of Asha"

Questo weekend sono andato ad una manifestazione di giochi. Di solito faccio finta che siano dei corsi di aggiornamento e mi atteggio come se fosse un peso dover uscire di casa per due/tre giorni e giocare come un pazzo.
Questa volta sono andato appositamente per fare un torneo di un gioco di nicchia che si svolgeva nell'arco di tutti e tre i giorni della manifestazione (Davide ha detto: "25 partecipanti, venuti da tutto il mondo! Minchia!" e per questo avrà il mio disprezzo imperituro!), la cosa interessante era che c'era gente che veniva da tutto il mondo, ed ho avuto l'occasione di trovarmi al tavolo con i due stranieri del nostro torneo, l'inglese Peter e l'americano David.
In un gioco che si svolge nell'arco di un'intera giornata si crea un po' il meccanismo della famiglia, non è che si giochi come a scacchi che stai lì, ingrugnito, a pensare alle mosse ed guardare in cagnesco l'avversario. Nei vari momenti morti, chiaccheri con gli altri, scherzi, fai battute, etc.

In una delle pause pranzo mi è capitato di parlare con David prima di giochi poi, poco dopo di politica.
Lui è americano e, come uso da quelle parti è un po' tranchant nei suoi giudizi (a parole gli americani sono contro le zone grigie, o è bianco o è nero, nei fatti la divisione si fa un po' sfumata).
Insomma si parlava di Europa e diceva che sostanzialmente grazie alla Comunità Europea il governo interno dei paesi membri non serve praticamente a nulla, che la maggior parte dell'attività burocratica consiste nell'omologarsi alle normative europee.
Io ribattevo che secondo me, noi europei manchiamo ancora una volta di coraggio, che abbiamo creato un contenitore forte (sulla carta!) ma che ci manca il coraggio di riempirlo di significati politici, visto che adesso il suo scopo è più che altro di fornire un cappello economico, ci fornisce una moneta unica (che ci ha già salvato le nostre collettive chiappe una volta) e la libera circolazione delle merci e delle persone (che ci ha dato la corsia dell'Area Schengen in tutti gli aeroporti e scusatemi se è poco).
Ciononostante, ogni qualvolta si presenta un problema su scala mondiale l'Europa, in quanto tale non è in grado di proporre una risposta unica ed unitaria, perchè tutti si smarcano a destra ed a sinistra, qualcuno si mette al fianco degli States, qualcuno si mette d'accordo con la Germania e così via distinguendo!
Dalle parole di David sono convinto che la percezione dell'Europa da parte degli Stati Uniti sia di preoccupazione, nel momento in cui troveremo uno status convincente di europei saremo l'unica cosa politica in grado di mettersi in mezzo a degli States che mirano a diventare i controllori del mondo ed una Russia che spera che nessuno si accorga del pasticcio in cui si è cacciata!
Poi però a bruciapelo mi ha fatto una domanda:
"What are you?" (Tu cosa sei?)
La risposta mi è venuta di getto:
"Italian!" (Italiano!)
Se sentissi l'Europa come mia forse avrei risposto diversamente, ma per il momento la risposta di getto è sempre quella. David sorrideva come lo Stregatto di Alice nel Paese delle Meraviglie e la cosa che mi ha fatto più incazzare è che forse aveva ragione.

Alla prossima
Rampa

4 commenti:

Ema ha detto...

Bè la percezione degli americani rispetto a un sacco di cose, è come dire... strana...

D'altra parte un popolo che per mangiarsi una pizza alla diavola (o al salamino piccante) ordina Pizza Peperoni......

Ciao,
ema

monica ha detto...

L'Europa l'hanno voluta in pochi, ci hanno creduto ancora meno, e credo che continua ad esserci un po' perche' c'e', un po' perche' fa figo esserci, un po' perche' conviene a che non c'e' ancora.
Personalmente sono fortemente nazionalista (nonostante Berlusconi) e latina, tant'e' che l'unico posto che mi attira e' la Spagna (o forse dovrei dire Zapatero), ma nonostante tutto sarei sempre italiana.
E cmq ritengo che, telefilm a parte, l'America non sia un posto a cui aspirare e ispirarci, ne' come cultura, ne' come ideologia, ne' come modo di vivere.
Ciao
Monica

Rampa ha detto...

Il problema, secondo me, non è ispirare o ispirarci... Secondo me il nostro essere/non essere, la nostra indecisione è la stessa che nel secolo scorso in cui si sono trovati gli americani. Mi piaceva comunque il problema visto da fuori.
Ciao

Rampa

Rampa ha detto...

Dove ho lasciato le buone maniere.....

Benvenuta, Monica

Rampa

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