giovedì 17 maggio 2012

J'accuse...

Audio Consigliato: Simply Red "Money's too tight to mention"

In tutto il casino del finanziamento (anzi del rimborso) ai partiti ci sono delle cose che non quadrano e che non capisco.

Beh, la prima, la più semplice ma anche la più macroscopica è come sia possibile che la volontà popolare espressa chiaramente in un referendum sia stata pervertita in maniera tale da generare un turbinio di euro che ha dimensioni onestamente imbarazzanti. Qualcuno mi dica cosa non era chiaro nel voto: "Non vogliamo il finanziamento pubblico ai partiti!" che io onestamente non l'ho capito.

Un'altra cosa che non ho capito è perché non debbano pagare gli organi di controllo dei partiti nonchè i segretari di partito. Nel senso che i vari Lusi o Belsito non sono delle persone con in mano un libretto degli assegni che decidono di testa loro, ma bensì sono degli organi associativi nominati e quando qualcuno riceve una nomina ne riceve anche le responsabilità. Così come nominati sono pure i revisori (qui per esempio sono citati quelli della Margherita) che hanno delle responsabilità.

Se in una società quando avviene un ammanco, quando qualcuno spende dei soldi senza pezze giustificative, oppure senza giustificazione, prima scattano i danni civili e poi, se del caso, scattano quelli penali. Perché non dovrebbe essere lo stesso? Non entro nel discorso che sono soldi nostri questi non li hanno guadagnati etc.... perché il fatto che un politico pagato in maniera tale da essere benestante dovrebbe essere pure indipendente, ma quando interi patrimoni vengono gestiti in questa maniera allegra mi sembra che sia un segnale bastante che evidentemente nel sistema stanno girando troppi soldi, decisamente troppi.

E forse questo ci da anche un'idea di come la politica si sia allontanata dal corpo elettorale. Quando puoi ricevere paghette da 1000 euro a botta, come riesci a capire quali sono i problemi che deve affrontare un operaio con la busta paga di 1000 euro però al mese?

E non si tratta di stabilire che i partiti non devono avere dei soldi, il fatto che le strutture partitiche debbano ricevere qualcosa dallo Stato dovrebbe essere garanzia di pluralità dovrebbe impedire che la politica venga presa in mano dal miliardario di turno (ops, forse questa l'ho detta grossa), ma allora dovremmo fare in modo che queste risorse vengano controllate da una terza parte ( i politici ci hanno dimostrato di non saperlo/volerlo fare). Le maniere ci sono tutte, facciamo che le donazioni ai partiti siano scaricabili dalle tasse ma che debbano essere pubbliche? Facciamo che sia un altro "8permille" da dare a qualcuno? Facciamo che siano delle quote fisse in base ai voti? Forse questo potrebbe far venire voglia ai politici di lavorare per noi, piuttosto che solo per la loro sedia.
Quando questo verrà affrontato, sarà un altro tassello importante per l'Italia del futuro!

Alla prossima
Rampa

Nessun commento:

Tutte le immagini ed i contenuti sono dei rispettivi proprietari, tutto il resto va sotto le Creative Commons.

Se volete contattarmi via mail cliccate qui.