martedì 18 maggio 2010

Tornando da fuori.....

Audio Consigliato: Aerosmith "Jaded"

Ogni tanto si stacca e si va in vacanza, le regole sono piuttosto semplici. Niente internet, niente giochini niente status niente nada nix. Pochi giornali (il gioco sta nel capire le notizie dai giornali del luogo, in qualunque lingua siano scritti), telefono solo silenzioso nel caso arrivassero notizie veramente eclatanti (tipo: "Il tuo frigo ed la tua lavatrice, dopo una notte di sesso e centrifuga hanno dato alla luce un bel tostapane!" per meno rimango in ferie e nemmeno mi muovo!).
Le ferie in questione sono state in una città spagnola che ha vinto lo scudetto giusto domenica (ed una rapida ricerca su internet vi chiarirà l'arcano!). Di più non dico.
La cosa che mi ha colpito è la assoluta differenza dell'aria che si respira fuori dall'Italia. Intendiamoci, gli spagnoli non c'hanno poi molto da ridere, era tutto pieno di manifesti con su scritto "a llogar", negozi vuoti e serrande abbassate, eppure, teatri e cultura sono tenuti da conto. Ci sono fondazioni private che reggono palinsesti anche articolati, con un impegno minimo da parte dello stato ma con una storia di rappresentazioni che sta dando i suoi frutti pure lì.

Quando sono andato via dall'Italia, una delle ultime notizie era quella che il "Ministro poeta" Bondi non andava al Festival di Cannes perchè lì Sabina Guzzanti presentava "Draquila" che metteva "in cattiva luce l'Italia". E la settimana prima c'era stato il Premier che si era lamentato che ci fossero libri che parlavano di mafia.

Un po' la cosa mi ha dato da pensare. Ho letto le storie di Picasso, di Mirò, di Orwell, gente che si è esiliata dal suo stesso paese per quello che diceva e pensava o che, straniera, è venuta a combattere in un paese schierandosi da quella parte. Mi sono sorpreso a pensare ai parallellismi di questa situazione.
Un artista, uno cantante uno scrittore non può essere altro che un intrattenitore? E' questo quello che ci voglio far passare? Se uno dipinge "Guernica", non sta facendo solo un'opera d'arte, sta facendo politica.
Poi mentre ero in un museo ho ascoltato questa frase:
"La terribile tragedia che stiamo vivendo può scuotere e rinvigorire alcuni geni isolati. Tuttavia se le forze reazionarie conosciute come fascismi, continueranno a diffondersi, se ci spingeranno ancora un po' nel vicolo cieco della crudeltà e della incomprensione, sarà la fine della dignità umana. Joan Mirò"
La fine della dignità umana? Mi ha scosso, parecchio, mi ha colpito il termine incomprensione, poi mi sono riletto la storia della Spagna, degli ultimi 150 anni, il regime Franchista, la Guerra Civile. E sono arrivato alla conclusione che la guerra civile, al giorno d'oggi, sia una schermaglia sotterranea, mascherata dalla indifferenza della gente e che gli artisti debbano essere coloro che lacerano questo velo. Ce ne sono ancora in giro?

Alla prossima
Rampa

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