martedì 2 marzo 2010

Il sorpasso della burocrazia.....

Audio Consigliato: Enrico Ruggeri "Polvere"

La bagarre di queste elezioni regionali è, secondo me, l'esempio più lampante della filosofia "governativa" che sta in seno al berlusconismo.

I fatti: per una serie di eventi (la mancata presentazione delle liste PDL a Roma) e di imprecisioni (la lista della candidata Polverini per il Lazio e Formigoni per la Lombardia), in queste ore vediamo la possibilità che ambedue i candidati del Centrodestra non possano accedere alle elezioni (e qui si aprono una serie di scenari piuttosto inquietanti....).

Mr. B, con la pacatezza che lo contraddistingue, ha fermato l'attacco ai giudici giusto il tempo per menare le mani con i suoi responsabili per la presentazione delle liste. La Polverini, in mancanza di altri argomenti, ha provato a tirar dentro il presidente della Repubblica Napolitano (che ha detto una cosa del tipo che non mi occupo di queste cose, ci sono giudici apposta per quello).

Lo scenario Lazio si differenzia molto dallo scenario Lombardia, nel senso che mentre nel primo siamo molto al "dai su, chettefà, volemose bene...." nel secondo il rispetto delle regole sembra più pacato ("aspettiamo con serenità il pronunciamento della Corte d'Appello, consci di una giurisprudenza del Consiglio di Stato a noi favorevole....").

Oggi leggo che il presidente del Senato (Schifani) dice una frase del tipo "La sostanza prevalga sulla forma." E nessuno che gli dice qualcosa. Qualcosa del tipo: "Ma per dindirindina, sei la seconda carica dello Stato, per te la forma dovrebbe essere la parola suprema, tu, proprio tu non puoi e non devi prescindere dalla forma nemmeno se vai al bagno in preda agli spasmi di una diarrea fulminante, e te ne esci con cose del genere?"

Certo potrebbe essere anche più pacata come reazione, ma il senso dovrebbe essere comunque quello. Altrimenti qui si avvalla un simpatico quanto odioso concetto, il fatto che la forma non sia il requisito sostanziale. Che la sostanza (e quindi alla lunga, l'opportunismo, la clientela, la scorciatoia in senso stretto), sia in realtà il concetto con cui le cose passano.
Non importa se c'è il sopruso, se c'è l'interpretazione, le regole non servono, quando possiamo saltarle elegantemente.

La cosa più triste è che sembra che questo modo di agire incontri il plauso della maggioranza, anche di quelli che, con meno mezzi dei soliti potenti, si troveranno la forma, al giusto posto, un pizzico prima della sostanza.

Alla prossima
Rampa

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