domenica 31 gennaio 2010

La disattenzione pubblica.....

Audio Consigliato: Maroon 5 "She will be loved"

Una mia amica ha scritto su un blog..... e fin qui, non c'è nulla di particolare (anzi qualcosa di particolare c'è ma lo sappiamo io e lei, voi leggete l'articolo, e tanto vi basti!). Lei lavora nel campo della comunicazione, e si sta specializzando nelle tematiche ambientali.

L'articolo mi ha colpito per due motivi. Ha confermato la pessima opinione (che avevo scritto qui) degli scarsi risultati del vertice (pur con la comparsa di Mr. President nella riuscita veste di "Campione dell'Ambiente"), ma quello che mi ha molto interessato è l'interpretazione di Elisabetta della realtà della comunicazione oggi.
Il riscaldamento climatico non è così "cool" da occupare in permanenza le prime pagine dei giornali ed è destinato a venire soppiantato, nel peggiore dei casi, dalla "Velina" che la presta ad un calciatore, nel migliore dei casi, dalla prossima emergenza umanitaria (mi fa ridere che in Italia oggi ci sia una crescita di iniziative a favore del terremoto di Haiti ed, in contemporanea, ci sono delle pubblicità sul terremoto dell'Aquila che sembrano dire che tutto è a posto).
Il problema della necessità di pubblicizzare le cause è molto grande e molto sentito.
Mi viene in mente Terry Pratchett, un bravissimo scrittore di fantasy, un giocoliere della parola, cui nel 2007 è stato diagnosticato il morbo di Alzheimer. Una delle cose che ha notato è che i fondi donati per la cura della sua malattia sono solo il 3% rispetto a quelli dedicati alla ricerca sul cancro.
Secondo me è inconcepibile che la risoluzione dei problemi sia demandata alla raccolta fondi, che le cause più nobili siano messe come in competizione per ottenere attenzione, fondi, interesse.
E' inconcepibile che ci siano delle cause più "cool" di altre, delle donazioni più di moda di altre.
E molto, ma molto, triste.

Alla prossima
Rampa

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