martedì 15 dicembre 2009

Il gatto che si morde la coda....

Audio Consigliato: Tears For Fears "Woman in chains"

Il fatto che ha riempito tutti i giornali (ed i telegiornali, ed i siti ed i social networks) non lo dico nemmeno, facciamo che lo sapete e basta lì.
Cito, non primo e non ultimo, oggi, Isaac Asimov: "La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci". E' sempre vero, è ancora vero, a prescindere.
Però (in questi discorsi c'è sempre un però) è anche vero che in questi anni il Presdelcons non ha lesinato nel seminare vento, sempre e comunque. Ha dato dei "coglioni" a quelli che non votano per lui, ha innalzato il confronto politico ad un evento di una violenza retorica e di contenuti sempre crescente.
Vederlo adesso assurto ad una specie di martire (premesso che ad un 70enne non bisognerebbe mai fare violenza) la cosa un certo che lo fa, eccome.
Leggo ed approvo molto di quello che dice Mario Calabresi su La Stampa di ieri:
E questo riguarda non solo la sinistra ma anche il premier, la sua maggioranza e i giornali che gli sono più vicini. Da mesi quasi nessuno sembra capace di sottrarsi alla tentazione di alimentare il clima terribile in cui viviamo, l’Italia somiglia sempre più ad uno stadio in cui si sente solo la voce degli ultras che gridano mentre incendiano le curve. In questo scontro continuo, in cui si parla soltanto dei destini del premier, si è persa di vista qualunque considerazione sullo stato del Paese e sui suoi bisogni.
Direi che questo è il problema. Siamo di fronte ad un completo scollamento fra i bisogni delle persone (arrivare alla fine del mese, con un lavoro dignitoso) e cosa sta facendo questa classe politica (passare il tempo a parlare di escort, processi, crocifissi....). E' innegabile che gli animi si scaldino, le frustrazioni crescano, e la tensione cresca.
Diciamo che capisco il gesto, ma non lo scuso. Questo bisognerebbe fare altro che "senza se e senza ma" (ed anche Bersani ci è cascato questa volta). L'analisi delle cose rimane sempre ad un livello molto superiore, come se la profondità non fosse una cosa auspicabile. Si preferisce "chiudere Facebook" piuttosto di capire che tipo di movimenti ci sono sotto. Si preferisce stigmatizzare la violenza (giusto, nessuno chiede di lodarla, anzi) piuttosto di capire se e come il gesto di uno squilibrato sia la punta dell'iceberg di qualcosa di più articolato e complicato.
Mai in profondità, sai mai che si scopra qualcosa di veramente importante...

Alla prossima
Rampa

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