giovedì 3 settembre 2009

Farla fuori dal vaso......

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Quando qualcuno, chiunque, prova a lamentarsi della crisi in Italia di solito, si ricevono 2 risposte:

1) la crisi è già finita, se mai c'è stata, tornate tutti pure a comprare come se nulla fosse (S. Berlusconi)

2) la crisi sta passando, ma io l'avevo vista da lontano e per fortuna, che così l'abbiamo scampolata alla grande, e non credete a quelle cassandre degli economisti che non capiscono una nespola di tutto questo (G. "Modesto" Tremonti)

Gli economisti di cui sopra hanno incassato questi attestati di stima, ma dopo averci pensato un pochino (ed io me li immagino con la mano a grattarsi la testa pensierosi), poi hanno scritto una lettera.
A proposito, i firmatari non sono gli ultimi della fila (abbiamo un ex-ministro, un paio di studiosi, giornalisti economici quotati a livello nazionale ed internazionale).
Poi quando uno si espone come un genio dell'economia non si deve sorprendere se arrivano frasi di questo tipo:
Ma soprattutto ci chiediamo se la capacità di previsione di cui egli (il ministro Tremonti) è fiero abbia ispirato la sua azione di governo. Una ricerca in questa direzione dà risultati deludenti. Non troviamo traccia di gravi preoccupazioni sulla stabilità finanziaria globale nei documenti ufficiali firmati dal Ministro; né rinveniamo espressioni di preoccupazione manifestate nei consessi internazionali a cui egli partecipò prima della crisi. Di più: alcuni provvedimenti assunti nell'estate del 2008 (quando, anche prima di Lehman, gli Stati Uniti e, sola in Europa, l'Italia erano già in recessione) paiono poco comprensibili in una realtà in cui l'occupazione si riduceva, aumentava la cassa integrazione e i bilanci delle banche esibivano crescenti sofferenze.
Che dire? Possiamo solo pensare che il futuro o la critica ci dica chi ha ragione, guardando i pochi soldini che adesso mi ballonzolano nel portafoglio, io un po' di idee ce l'ho.

Alla prossima
Rampa

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