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Ho scoperto con colpevole ritardo due cose:
siamo alfine arrivati al 2009 (la qual cosa mi ricorda che quando a scuola, penso fossimo alle elementari, passavo i primi mesi dell'anno a sbagliare tutte le date) e comunque auguri di un 2009 di tutto rispetto (che vuol dire tutto e niente ma di questi mesi di crisi non è che si può pretendere....)
la seconda cosa è che J.D. Salinger ha compiuto ieri 90 anni. Diciamo innanzitutto che mi sento di annoverarmi fra la folla di persone cui "Il Giovane Holden" (in originale "The Catcher in the Rye") non dico abbia cambiato la vita ma sicuramente ha dato spessore alle fantasie, ha dato dei riferimenti e delle immagini che ancora adesso popolano la nostra fantasia (quella storia delle papere del Laghetto di Central Park, è spuntata fuori l'altro ieri in una conversazione, anche se a me piace più la considerazione di Phoebe che ha appena imparato a fare i rutti, ma io sono un po' anarchico nelle mie cose!).
In un mondo come il nostro dove ci sono autori che scrivono benissimo ma si lasciano andare a scene quantomeno discutibili (Chuck Palaniuk che bersaglia la folla di fettine di fegato, oppure ancora tutto il casino mediatico di JT Leroy), uno scrittoche che decide di sparire e di difendere la sua assenza con tutta la forza necessaria la sua privacy, anche contro biografie non autorizzate e non volute.
Non discuto su quello che lo ha spinto a non essere famoso, non mi metto nemmeno a giudicare la sua vita i suoi amori l'uomo.
Faccio gli auguri allo scrittore. E forse stanotte mi rileggo la sua opera.
Alla prossima
Rampa
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