giovedì 23 ottobre 2008

La vita indiretta/1

Audio Consigliato: Vinicio Capossela "Il ballo di San Vito"

Innanzitutto, io non sono qui.... Sono fuori dall'Italia per lavoro e siccome so che ci sono alcuni che leggono questo blog al posto del caffè ho pensato a voi e vi ho lasciato dei post che partiranno online nei prossimi giorni.
Fine del preambolo, parliamo d'altro.

Ieri stavo stampandomi i biglietti del volo che mi sta portando (o che mi porterà: il concetto della scrittura non in tempo reale ancora mi sfugge) in Germania ed ho fatto un'attimo di conti.
Il primo aereo che ho preso è stato un Roma-Palermo nei primi anni novanta, che avevo 14/15 anni, mio padre, il primo aereo l'aveva preso non più di dieci anni prima, passati i suoi trent'anni.
Adesso fra Germania, Inghilterra, Francia e voli interni, sono convinto di aver viaggiato in aereo un sacco di volte. Sembra quasi che il volo sia il mezzo di trasporto dela nostra generazione. Compagnie low cost, offerte last minute hanno reso il volo da strumento di elite una cosa di tutti i giorni.

E questo a che costo? Da un po' i biglietti online mettono in fondo la quantità di CO2 che ogni volo genera, ed è un bel po' di più di quella di un treno.
Certo è più comodo ma nemmeno poi tanto.
Facciamo un esempio. Eurostar Padova-Roma parte alle 6.11 ed arriva alle 10.03 (poco meno di quattro ore).
Facciamo la stessa cosa in volo.
Parto da Padova, e devo raggiungere Venezia (oppure Verona, ma Venezia è più vicina), mezz'ora di treno fino a Mestre e poi un'altra mezz'ora per arrivare al Marco Polo. Almeno mezz'ora di attesa per il check-in (è un volo nazionale dopo tutto), poi "we're ready to take off".
Il volo è un'ora e dieci (e siamo già a due ore e quaranta, se non ci sono stati imprevisti) e mi porta a Roma Fiumicino che è ad un'ora di bus dal centro di Roma.
Ho risparmiato 20 minuti. Figata!
E' una mia impressione o nessuno fa un conto del genere quando parla dei trasporti in Italia?

Alla prossima
Rampa

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