La settimana scorsa dal blog di Peter David avevo trovato questo. (Sto prendendo la mano con la scrittura indiretta, al passato)
Si tratta di un commento su una cosa detta a "Meet the press" da Colin Powell, ex segretario di Stato degli Stati Uniti (presidenza Bush figlio, primo mandato). La cosa mi sembra giusta, condivisibile ed illuminante.
Scrive Peter David:
Powell commentava su come le persone nel Partito Repubblicano (non parlava di McCain, ma del Partito in generale) continuassero ad accusare Obama di essere mussulmano. E diceva che la prima e più ovvia risposta è che Obama è cristiano e lo è sempre stato. Ma la risposta migliore e più appropriata dovrebbe essere: e allora? Perchè qualche bambino americano di sette anni che aspiri a diventare presidente degli Stati Uniti e sia mussulmano dovrebbe ricevere il messaggio che, per colpa della sua religione, può scordarselo? E Powell poi passò a descrivere una foto che aveva visto di una tomba di un soldato con una madre in lacrime, e sulla lapide non c'era una croce o una stella di David, ma invece la mezzaluna dell'Islam. Cosa dice di questo paese, si chiedeva Powell, che quel tipo di messaggio venga promosso? Che i giovani mussulmani possono combattere e morire per la loro nazione, ma non potranno mai aspirare a governarla.
Queste parole sono macigni nella bocca di un repubblicano, un militare, un uomo dello stato. I giornali dicono che questi siano gli ultimi chiodi sulla bara del candidato McCain, ma questo in realtà è poco importante.
Il messaggio di queste parole quello conta. Provate a sostituire nell'equazione "Italia" a "Stati Uniti" e "di colore" a "mussulmano" e guardate cosa viene fuori?
Alla prossima
Rampa
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