sabato 23 agosto 2008

Penitenziagite, penitenziagite

Audio Consigliato: Renato Carosone "Tu vo fa l'americano!"

Ieri si parlava di politica, fra le altre cose. Ero con Massimo a prendere un caffè e sostenevo, sostanzialmente, che in Italia non ci fosse la volontà politica da parte di sezioni di ambo gli schieramenti, sezioni rilevanti, di avviare una stagione di dialogo e di crescita del paese.

Da una parte c'è Bossi che fa il dito all'inno di Mameli, dall'altra c'è Di Pietro che va in Piazza Navona a strepitare contro tutto e tutti, e così via. La spinta a mandare tutto in caciara sembra essere la pulsione più rilevante dell'intero panorama politico.
La scelta di non chiudere la Festa Democratica (quella che una volta era la Festa Nazionale dell'Unità) senza il discorso programmatico del Segretario, poi, mi sembra ancora più indicativa della mancanza di un disegno di fondo, di una politica di base.
Cioè non che non sia parzialmente vero che il discorso finale sia "un rito ritrito" ma sicuramente la prova della leadership di un partito (che è comunque il secondo per voti in Italia) dovrebbe passare per il sogno che questo leader riesce a passare alla base.

Questa considerazione a parte, oggi leggo questo articolo su lavoce.info, in cui si dice che nonostante la classe politica sia convinta che le riforme più scuotono lo status quo più inficiano la capacità di essere rieletti, dati alla mano, non è così!
Nella trattazione si dimostra come se la riforma strutturale viene sentita dal paese, di solito serve da volano per una eventuale rielezione.
Mi viene il dubbio che la nostra classe politica (nella sua interezza) non voglia fare altro che perpetuare lo stato delle cose in cui in effetti si trovano piuttosto bene. E ciò non è per niente bene.

Alla prossima
Rampa

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