mercoledì 4 giugno 2008

Illusioni Tridimensionali

Audio Consigliato: Tears for Fears "Shout" da "Songs from the Big Chair"

Sempre a Berlino ho visto una delle più belle illusioni ottiche tridimensionali che io abbia mai visto.
Si tratta del Memoriale per gli Ebrei Assassinati d'Europa. Il monumento non è facile da descrivere così come non lo sono le sensazioni che si provano perdendosi volontariamente fra quelle steli.
Ma con l'incoscienza dello stupito ci provo.

Si tratta in buona sostanza di una piazza in cui ci sono delle steli di marmo nero, assomigliano al monolito di "2001 Odissea nello Spazio" di Kubrick solo che sono tante (2700 secondo Wikipedia) e che sono vicine l'una all'altra, lasciando il passaggio per le persone.
Le steli sono più o meno tutte uguali per larghezza e profondità ma drasticamente diverse per altezza, generalmente sono più basse verso l'esterno dell'opera e più alte verso l'interno.
Il visitatore può entrare dentro l'installazione infilandosi fra le steli e girando a scelta. Il terreno su cui cammina, però non è piatto, anzi, sale, scende, si inclina, pende.
Quando ci si cammina dentro succedono due cose: man mano che si procede le steli salgono in rapporto al visitatore, i suoni vengono rimbalzati dalle steli stesse in mezzo ai camminamenti.
Poi ci sono le persone.
Quando incontri qualcuno è solo per un attimo, mentre ti passa davanti andando in un altra direzione, oppure perchè lo vedi nell'infilata fra le steli. E sparisce subito. La gente secondo me è la parte più azzeccata dell'opera. Le persone che si sfiorano sono le esistenze che si sfiorano lasciando forse un segno, o forse no. Il tutto in questo panorama di pareti nere, straniante e claustrofobico.
Chiara diceva che questa sensazione la angosciava, le sembrava di venire inghiottita dalle steli man mano che andava avanti.
Da un certo punto di vista la cosa è molto disorientante, da un altro è un bellissimo esempio di come le nostre percezioni ci possono ingannare.

Mi ricorda un'installazione che ho visto una volta nel piazzale antistante al Beaubourg a Parigi. Era Capodanno ed avevano costruito una selva di pini.
Tu ci entravi camminando e ad un certo punto venivi sorpreso da messaggi di auguri che venivano sussurrati da speaker nascosti fra le fronde degli alberi.
Certo il messaggio è differente ma il gioco del disorientamento è lo stesso.

In un certo senso è un modo per sorprenderci e per renderci conto di essere sorpresi, un po' come se ci rendessimo conto del limite delle nostre percezioni.

Alla prossima
Rampa

Nessun commento:

Tutte le immagini ed i contenuti sono dei rispettivi proprietari, tutto il resto va sotto le Creative Commons.

Se volete contattarmi via mail cliccate qui.