venerdì 23 marzo 2012

Le tecnologie rimaste....

Audio Consigliato: Annie Lennox "Revival"

Per lavoro mi sono dovuto occupare del sito dell'Inps. E' un bel cinema. giuro.

E' un sito bellissimo, quello dell'Inps, giuro. Ma come al solito in Italia ci manca la mezza misura. Per tutti coloro che non sono mai andati all'Inps (mi riferisco a quella della città dove abito, magari qualcuna è organizzata meglio!), spesso si tratta di una trafila lunga di code che fanno perdere del tempo.

Il piano, hanno detto è quello di portare tutto sull'Internet, quindi niente code, ma tutto raggiungibile a qualsiasi ora del giorno e della notte. E quelli che non sono su internet? Niente code, tutto disponibile ad ogni ora del giorno e della notte, su Internet, facile!

Quindi dal giorno alla notte, passiamo dal medioevo all'era dell'ipertesto. E, non fraintendetemi, penso che sia un bene, solo che forse un passaggio un po' più graduale avrebbe funzionato meglio, ma sono magari solo fisime mie.

Comunque, il meccanismo per avere l'accesso è questo: ci si iscrive attraverso il proprio codice fiscale, questo genera un pin di accesso.
Siccome il diavolo sta nel dettaglio, il pin non viene dato tutto e per intero dalla rete ma viene spedito a casa. Tutto? No solo metà. Una volta ottenuta la prima parte del codice, la seconda viene data attraverso una posta elettronica e poi si può accedere.

A parte la caratteristica di spedire le cose via posta (e vabbè!), quando ti arriva il pin sulla pagina c'è una specie di facsimile di una carta di credito in cui è già scritta la prima parte del codice, nell'idea dell'ideatore dovresti scrivere la seconda parte del codice, poi tagliare il tutto e conservarlo assieme alle cose più care fino al momento del bisogno.

E fino a questo punto funziona tutto.Appena però, dopo qualche giorno ricevo il codice, scrivo la mia parte sul foglietto e tutto contento me ne vado sul sito.

Al primo login mi riconoscono e mi danno un altro codice. Poi mi buttano fuori per farmi rientrare.
Vi ripeto la frase che magari vi è sfuggita.
Al primo login mi riconoscono e mi danno un altro codice. Poi mi buttano fuori per farmi rientrare.

Grande, vero? Allora qualcuno mi dice qual'è il senso di tutta questa procedura? Se mi dai un codice usalo, non cambiarlo alla prima occasione, non ha senso, ma proprio nessuno. Mi sembra veramente una cosa da terzo mondo.
Conosco siti porno che hanno meccanismi meno complicati (alcuni dei quali si riescono a portare a termine con una sola mano! Scherzo!), e ci girano soldi su quei siti! Cioè io capisco tutti, ma dico tutti i problemi di privacy di sicurezza ma non ha senso rendere l'intero processo un casino a motore!

Sembra quasi che la nostra pubblica amministrazione abbia scoperto le nuove tecnologie ma alla fine della fiera non sappia precisamente cosa farsene. E di nuovo mi ritorna in mente una filastrocca da bambini "un passo avanti, due indietro, una giravolta....".

Alla prossima
Rampa

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