martedì 10 gennaio 2012

Dire le cose con chiarezza...

Audio Consigliato: The Police "Bring on the night"

Ho dedicato un'ora del mio tempo a questo video, e penso che dovreste farlo pure voi. Poi potremmo parlare. (Grazie all'amico Pietro ed a qualche altro che me l'ha segnalato!)....
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Su dai, ci sono anche i sottotitoli....
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Sto aspettando....
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Ok? Bene, Sir Terry Pratchett per quei quattro/cinque che non lo sanno, è un genio (tutto il resto lo trovate su Wikipedia e non mi dilungo), cui è stato diagnosticato il morbo di Alzhaimer. Il dramma di una malattia come questa (penso), è che colpisce le persone nelle facoltà intellettuali e non particolarmente nel fisico, togliendo le capacità una via l'altra.
E ci dice che sta decidendo cosa fare, se andarsene secondo i suoi desideri, o se aspettare la fine naturale della sua esistenza.

Deve essere straziante per coloro che assistono al decorso di questa malattia, come deve essere straziante per coloro che vivono questo continuo e lento peggioramento.
Pratchett pone due problemi: il primo è se sia necessario che una persona abbia il controllo sul suo fine vita (in termini tali da non permetterne un uso indiscriminato), il secondo è il perchè la demonizzazione della scelta della pratica del suicidio assistito. Per chiarire (e, suppongo, anche chiarirsi) le idee, va a fare la conoscenza di tre persone.

Il primo è un signore di un settantina d'anni affetto da SLA, che con l'appoggio della moglie ha deciso di affidarsi ad una onlus svizzera che lo aiuterà a compiere un suicidio assistito.
Il secondo è un ragazzo di 40 anni che è affetto da Sclerosi Multipla, e che ha già deciso la data della sua morte.
Il terzo è un tassista che ha deciso di convivere con la SLA in un hospice, circondato da assistenti sanitari in grado di aiutarlo al meglio.

Il taglio che viene dato all'intera pellicola è molto discreto, molto intelligente, senza tesi ma come se riflettessero le domande di Pratchett sulla sua situazione. Questi messo a confronto con l'associazione svizzera, si chiede come sia possibile condurre la fine della propria vita in maniera onorevole e decente.
Se avete visto il filmato, sapete già come finisce (giuro che mi ha colpito tantissimo il giudizio finale di Pratchett stesso), a me sembra una spiegazione eloquente di quello che dovrebbe essere un diritto inalienabile delle persone.
Dovrebbe esser chiaro che la richiesta è la possibilità di scegliere, non l'obbligatorietà della scelta stessa. Mi fa molto ridere che di questi argomenti si possa parlare in Gran Bretagna con tranquillità e non, per esempio, in Italia.

Alla prossima
Rampa

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