domenica 13 novembre 2011

La politica del ribasso

Audio Consigliato: Edoardo Bennato "Non farti cadere le braccia"

Premessa: non ce l'ho con i postini, come classe. Credo che statisticamente fra i postini ci siano esattamente tanti fannulloni quanti ce ne stanno da tutte le altre parti. Credo che la maggior parte di loro sia vittima di un sistema organizzativo che prescinde dal servizio che la Posta (in quanto tale) deve dare, e che siano stati piegati a fare altro (e male, per giunta!). Però l'esempio ce l'ho con le Poste, quindi.....

Sto aspettando due spedizione, personali, dei libri e delle cose, che ho preso su Internet e che ho pagato. E' passata una modica quantità di tempo ed i ciuffi di polvere che ho trovato nella mia casella postale mi inducono a pensare che qualcosa sia andato storto. Poiché le due spedizioni arrivano da posti diversi, mi viene da pensare che il problema sia dalla mia parte. Fra l'altro due giorni fa, come un novello Sherlock Holmes, ho sbirciato dentro le cassette della posta del resto del condominio notando che a parte le raccomandate (che fanno capo ad un servizio diverso, appaltato a privati), gli avvisi di giacenza (sempre privati) e le pubblicità (portate a mano da ragazzi di colore) non c'è niente altro. Ora, il postino passa nel mio palazzo quando io non ci sono, e non sono in grado di sapere se il povero cristo è stato rapito dagli alieni o ha subito altre disgrazie che gli impediscono di portare a termine il suo dovere.

Quindi mi sono diretto al più vicino ufficio postale. Dove ho trovato un impiegato, cortese, che mentre era fuori a fumarsi una sigaretta ha accettato di rispondere alla mia domanda (che per inciso era qualcosa del tipo: "'ndo cazzo stanno le mie cose?").
La sua prima risposta è stata:
"Che c'hai il tracking?"
"Ehm... no... so solo che una era un piego di libri e l'altra era un pacchetto!"
"Beh, te poteveno fare raccomandata che costa un po' ma così c'hai il tracking altrimenti non sappiamo mica 'ndo sta!"
"Prego?"
"Le poste normali non vengono tracciate, perché costano poco!"
"Ma....."
"Costano poco!"
"Ah..."
"Niente traccia!"
"Grazie, buona cicca!"

A parte che il postino non aveva l'accento romanesco (e vabbè) però mi vien da dire che qualcuno ha pagato delle monete sonanti anche per le spedizioni che sono finite in un mescolone. E che nel momento in cui infili una lettera (un pacco, un animaletto che squittisce, qualsiasi cosa) dentro alla buca delle lettere con l'affrancatura corretta (no, non so quale sia per l'animaletto che squittisce!) la tua parte l'hai fatta ed è un pochino immorale che la Posta si permetta di fare la sua a tiramento di culo perché tanto costa poco.

Ecco, se vi guardate in giro, ci sono letteralmente mille cose che si adattano a questo tipo di ragionamento. C'è un servizio, fornito, che non funziona granchè bene. Ed invece di migliorarlo ed ottenere degli standard di qualità, te ne offro un altro che costa di più su cui posso tenere degli standard. Capita dovunque, nelle spedizioni, così come nelle telecomunicazioni, così come nella sanità. Fateci caso.

E quindi? E quindi mi sembra che sia un sintomo della mentalità del cavolo che abbiamo in questo paese e che bisognerebbe cambiare. Ne parlavo ieri con Marco, io son disposto a pagare il 60% dei miei guadagni in tasse, sul serio, ma se vengo colpito da un malore mi aspetto che mi venga paracadutato un medico nel giro di 7 minuti. Proprio. Sopra. Di me.

Altrimenti non vale, altrimenti significa che c'è qualcosa di sbagliato nel sistema. Ed allora è questa la battaglia che sarà interessante combattere prossimamente, la battaglia sui servizi. E sulla pretesa che questi funzionino sempre meglio. Sennò non vale.

Alla prossima
Rampa

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