giovedì 18 novembre 2010

Ma ci rendiamo conto?

Audio Consigliato: Franco Battiato "Inneres Auge"

Roberto Saviano, sappiamo tutti chi è, è sulla bocca di tutti, per vari motivi. E' uno scrittore, giornalista, adesso si è ritagliato uno spazio da presentatore (da copresentatore, per la precisione, grazie ad una felice intuizione di Fabio Fazio, ma non è questo il punto), ma suo malgrado è diventato anche un simbolo. Ma come ci è arrivato? Ci è arrivato facendo il suo lavoro di giornalista, a Napoli, e raccogliendo degli articoli, facendo delle inchieste, investigando. Il risultato di queste sue attività è stato il fortunato libro "Gomorra" (edito da Mondadori, tenete a mente).
Cosa ha raccontato in questo libro? Ha raccontato il fenomeno della malavita al giorno d'oggi (ne avevo parlato qui), qui ed ora. Il libro è stato un successo, certo, ma perchè? Perchè la gente si è appassionata al male? Perchè la gente lo ha confuso come qualcosa di fiction? Perchè la gente si è resa conto di qualcosa che in realtà è sotto gli occhi di tutti, ogni giorno? Non lo so, ma fra poco lo chiedo a qualcuno, e non è questo del tutto il punto.
Comunque gli scritti di Saviano non erano comunque ne campati in aria, ne un'opera di fiction, visto che durante delle intercettazioni, si viene a sapere che i Casalesi volevano uccidere questo giornalista. Ora se dicesse cavolate, dubito che la camorra ne vorrebbe la testa, ma forse a "Il Giornale" la sanno più lunga.
Questo ragazzo, alla fine si è trovato sotto scorta, costretto a vivere in caserme o all'estero, e si è trovato ad essere un simbolo. Un simbolo di lotta alla mafia, di legalità, una specie di paladino della legalità.
L'anno scorso ha fatto una trasmissione con Fabio Fazio, in cui ha proposto alcuni degli articoli che ha scritto sotto forma di monologhi, che sono basati su fatti (prove documentali, resoconti, sentenze).
Certo non sono tutti equilibrati, e qualche volta sembra che sotto sotto ci sia una certa rabbia sopita, per lo stato della propria terra, per la propria condizione di recluso senza aver subito un processo.... Anche in questo caso la solidità delle fonti lo ha sempre tenuto al riparo da querele e sentenze (cosa che per esempio non è successa a Travaglio, che, sotto certi aspetti lavora nella stessa maniera).
Però bisogna dire che Saviano, con i suoi scritti ha scoperchiato una pentola in cui c'è ancora qualcosa che sobbolle e molto! Di più dopo il salto....

Difatti ad Aprile è stato giudicato come uno che "fa pubblicità alla mafia" (Silvio Berlusconi - 16 Aprile 2010). Tutto questo ci porta ai giorni nostri. Lunedì, durante la trasmissione "Vieni via con me" (che direi che è stata osteggiata in tutti i modi dal Direttore Generale della Rai Masi, ed ancora non si è capito precisamente il perchè, o meglio, si può intuire ma nessuno ha ancora avuto il coraggio di dirlo ad alta voce), Roberto Saviano ha fatto un monologo, incentrato prima sulle fonti e le regole della camorra, sul rito dell'affiliazione, e sul fatto che mafia, cammorra e 'ndrangheta si appoggiavano su regole precise e quando la connessione fra la zona di origine ed altre zone non è forte le regole cambiano mutano e vengono disattese.
A quel punto il monologo è girato prima verso gli Stati Uniti poi verso il Nord. Il Nord Italia.
Apriti cielo! Quando poi ha detto che la malavita cerca contatti con chi ha potere anche politico nelle zone in cui si radica, quando poi ha citato Gianfranco Miglio, che in un suo discorso diceva che la mafia andava "costituzionalizzata", apriti cielo ancora di  più! Il Ministro Maroni (che aveva incassato da Saviano la definizione "ministro che ha fatto molto contro la camorra") si è arrabbiato, come se avesse detto che la Lega è collusa con la mafia, la camorra, la 'ndragheta, il Cartello di Medellin, la Yakuza Giapponese. Il Ministro ha chiesto il contraddittorio, come se si trattasse di una tribuna politica, ha chiesto che si costringesse la trasmissione ad ospitare un suo intervento, ha chiesto a Saviano se "ha il coraggio di ripetere ciò che aveva detto guardandolo negli occhi".
Poi oggi leggo questo articolo, su "Il Giornale", in cui si richiede di raccogliere firme CONTRO Saviano.
Ma, dico, stiamo scherzando? Ci rendiamo conto di quello che stanno facendo queste persone?
Stiamo parlando della stessa parte politica in cui l'allora ministro Lunardi ha definito la mafia come "un costo da sostenere"? Stiamo parlando della stessa parte politica alcuni membri della quale definiscono Vittorio Mangano, mafioso condannato, come "un eroe"?
Se questo è un indice del punto a cui è arrivata la deriva dell'etica del nostro tempo, allora siamo spiaggiati dalle parti del Polo Sud. Ed è molto triste.

Alla prossima
Rampa

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