martedì 30 marzo 2010

La storia saremo noi?

Audio Consigliato: Gabriella Cirri "Woman on a mission"

Stamattina, leggevo le cronache del voto. Con mestizia, certo. Ma anche con una certa freddezza.....

Esiste una prima impressione, sempre, ed è sempre la più emotiva, quella più di pancia. Ma non è quella che mi interessa, non è di quella che stiamo parlando. Stiamo parlando di una analisi più profonda più meditata, che vada oltre all'"abbiamo vinto tutti" cui ci stanno abituando i politici in queste ore.

La questione Lazio, per esempio ci dice che il progetto Bersani-Radicali ha fallito. Oddio, ha fallito per pochi voti, ma ha fallito, ed è questa la differenza fra una grande intuizione ed una cagata pazzesca. Ma la domanda che pone è: perchè nel panorama politico rispuntano fuori, da tutte le parti, politici bolliti che, tronfi del loro elettorato (Lista Bonino-Pannella 3.3%), decidono di fare l'ago della bilancia? E ce ne sono un sacco! Dovunque! E nemmeno a non votarli non riusciamo a mandarli a casa!

Poi c'è la storia delle firme e delle liste. Anche lì bisogna decidere come considerare la cosa. Se è il caso di farne una battaglia, seria e decisa, o se è meglio che la cosa vada nel dimenticatoio come tutto il resto. Se battaglia deve essere, deve essere da domani, a bocce ferme. E soprattutto deve essere una battaglia spiegata ai cittadini, anche a quelli che non votano per te.

Nella democrazia, sempre, tutti hanno un ruolo, quelli che vincono hanno il ruolo di governare, pochi cazzi, proporre cose (le cose che hanno promesso in campagna elettorale, qualsiasi esse siano), ma anche quelli che perdono hanno un ruolo. E non è mica un ruolo facile, mica semplice.
Devono controllare e dire le cose che non funzionano, ma se del caso devono anche collaborare al governo.
L'opposizione ha il dovere di essere critica ma anche costruttiva. E la critica non deve essere resa nota solo ai propri sostenitori, troppo facile. Deve essere sottoposta a tutti.

Ma il ruolo più importante della democrazia, quello principe, quello veramente basilare è il ruolo dell'elettore.
Chiunque abbia dato il suo voto a queste persone (non mi interessa chi siano, se abbiano vinto o perso, se siano di destra o di sinistra), ha il diritto/dovere di fare le pulci al loro operato. Mi piacerebbe che il prossimo voto di chiunque fosse informato.
Mi piacerebbe, e parecchio, che il voto smettesse di essere un indice di gradimento (il "mi piace" di Facebook) ma ritornasse ad essere, prima di tutto nella testa delle persone, quello che realmente è: una delega in bianco. Col voto, non mi stancherò mai di dirlo, stiamo dicendo a qualcuno che per i prossimi cinque anni, qualsiasi cosa faccia, agirà per nostro nome e per nostro conto!

E scusate se è poco, e scusate se questo non giustifica che chiunque possa rendere conto dell'uso che si fa del voto!
Poi potete votare per chi vi pare, sempre.

Alla prossima
Rampa

Nessun commento:

Tutte le immagini ed i contenuti sono dei rispettivi proprietari, tutto il resto va sotto le Creative Commons.

Se volete contattarmi via mail cliccate qui.