giovedì 7 gennaio 2010

Il terrore prossimo venturo....

Audio Consigliato: Genesis "I Can't Dance"

Non c'è niente che riesca a togliermelo dalla mente, proprio no. Io sono convinto, al netto di tutte le analisi, che ogni volta che cediamo un pezzo della nostra libertà, anche in nome della sicurezza, i terroristi vincano.

Non è pruderia, ma l'escalation dei controlli cui vengono sottoposti i passeggeri di un qualsiasi aereo, dall'11 Settembre ad oggi, è una imbarazzante quanto eloquente dimostrazione del concetto.
Adesso abbiamo i "body scan" che in Italia, tanto per fare i primi della classe, installeremo al più presto prima ancora che la Comunità Europea emani delle linee guida (che probabilmente saranno diverse da quelle utilizzate per quelli italiani, quindi poi dovremmo smontarli e rifarli, ma non è questo il punto!).
Per tutti quelli che sono stati fino a qualche secondo fa in una grotta al confine fra Afghanistan e Pakistan (!), i body scan sono delle specie di cabine telefonice, tipo quelle dove si cambiava Superman, dove ti metti dentro (con le mani in alto, tanto per gradire) e ti fanno una radiografia.
La radiografia in esame non è esattamente una cosa medica ("Può passare ma sappia che io farei qualcosa per quel fegato, sembra un po' ingrossato!" "Grazie, allora sull'aereo chiedo il menù dietetico!"), ma sostanzialmente ti toglie i vestiti. Quindi in uno schermone lì di fianco viene fuori la tua immagine tutto ignudo come mamma t'ha fatto (anzi un po' peggio, perchè i bimbi son tutti belli per definizione, ma i grandi prendono l'aereo!) con tutto quello che indossi in trasparenza. Così si vede se, per caso, c'hai dell'esplosivo nei pantaloni o peggio ancora nelle mutande (poi ci sono delle discussioni sul fatto che la cosa funzioni oppure no, tipo che la bomba con i reagenti che ha scatenato tutto il casino non si sarebbe vista comunque).

A questo punto fossi la Ryan Air (per dirne una), lancerei un programma "voli no clothes", se voli nudo, ti faccio uno sconto ulteriore sul biglietto, o qualcosa del genere. Però il punto rimane.

Rimane che ogni volta che accettiamo di sottoporci a qualche vessazione/controllo, è come facessimo un passo indietro, ed accettassimo un'altra piccola privazione. E questa non è certamente una vittoria.....
Ma forse sono solo io che la penso così.

Alla prossima
Rampa

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