domenica 27 settembre 2009

Incredulità

Audio Consigliato: Elisa "Cure me"

L'altro giorno, un blog che leggo mi linka (ossia mette un link) questo articolo di Ascanio Celestini, uscito sull'Unità.
A parte che Celestini mi piace un sacco, sono andato a vederlo un paio di volte a teatro e penso che sia un artista piuttosto intelligente, in grado di dire cose non banali e di portare a termine dei progetti sulla memoria ("Scemo di guerra") o quello cui si riferisce l'articolo, un bel lavoro sul razzismo.

Mi inquieta non poco il tono delle scritte trovate da Celestini, ed evidentemente dal tono dell'articolo inquieta pure lui. Il finale, secondo me, è illuminante ed è una lucida analisi di quello che succede non solo nei confronti del razzismo, ma al giorno d'oggi, anche nei confronti di molte altre cose.
E non è proprio questo il razzismo? Si mischiano le carte fino a quando tra stranieri e estremisti non c’è più differenza, così come non ce n’è tra multinazionali e comunisti, tra razzisti e cattolici. Però basta averci la pelle un po’ più scura o un po’ più gialla, basta averci il documento con la bandierina di un altro paese che si diventa un ladro, un assassino, uno stupratore, uno che viene a rubarti il lavoro o semplicemente un pezzente da scacciare. È la sottocultura della trave e della pagliuzza. Forse è il momento di usare il collirio.
Meditate, gente, meditate.


Alla prossima
Rampa

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