giovedì 2 aprile 2009

Non più di tre!

Audio Consigliato: Morcheeba "Be Yourself"

Novità! La Consulta (aka la Corte Costituzionale) dice che la legge 40 del 2004 (quella della Fecondazione assistita, per modificare la quale si istituì il referendum del 2005 in cui la maggioranza cattolica invitò gli elettori ad astenersi e l'invito fu cortesemente accettato) in alcune sue parti è incostituzionale.
Quindi facendo le cose che di solito fa una Corte Costituzionale ha abrogato delle parti di quella legge, in ispecialmodo le parti in cui si limita la possibilità di impianto a soli 3, diconsi tre, embrioni.

Un po' di storia, nel 2004 in pieno governo Berlusconi, si era promulgata questa legge che faceva varie cose.
Da wikipedia:
La legge definisce la procreazione assistita come l'insieme degli artifici medico-chirurgici finalizzati al «favorire la soluzione dei problemi riproduttivi derivanti dalla sterilità o dall'infertilità umana [...] qualora non vi siano altri metodi efficaci per rimuovere le cause di sterilità o di infertilità».

Tale concetto rimane volutamente ambiguo, per la finalità di comprendere metodiche innovative di là dal venire,[1] ma proprio questa ambiguità comporta conseguenze socioeconomiche importanti, come per esempio il permettere di usufruire della copertura relativa da parte del Servizio Sanitario Nazionale.

All'articolo 2 poi si afferma che lo Stato promuove «ricerche sulle cause patologiche, psicologiche, ambientali e sociali dei fenomeni della sterilità e dell'infertilità e favorire gli interventi necessari per rimuoverle nonché per ridurne l'incidenza», ma nel rispetto di «tutti i soggetti coinvolti, compreso il concepito».

Alle tecniche di procreazione assistita possono accedere «coppie maggiorenni di sesso diverso, coniugate o conviventi, in età potenzialmente fertile, entrambi viventi». È vietato il ricorso a tecniche fecondazione eterologa.

L'articolo 14 vieta la crioconservazione degli embrioni, per ridurre il sovrannumero di embrioni creato in corso di procreazione assistita.La crioconservazione è però consentita per temporanea e documentata causa di forza maggiore, non prevedibile al momento della fecondazione.

Le limitazioni introdotte dalla legge 40/2004 in effetti rendono minima la possibilità per i medici di adattare la tecnica secondo i casi e limitano in parte anche il successo stesso della fecondazione in vitro. Gli oppositori alla legge 40/2004 sostengono dunque che siano i medici e le donne, secondo i casi clinici e le proprie considerazioni etiche, a dover e poter decidere quali tecniche adottare.

Fin qui la legge, nel 2005 i Radicali (per intenderci Pannella, Bonino ed i soliti) raccolgono le loro firmette e promuovono un referendum abrogativo della legge.

Il referendum si svolge nel 2005 ed è, a mio parere, una delle pagine più brutte della politica italiana. Questo perchè quando, in occasione di un quesito referendario, una delle fazioni non consiglia di votare "no" (siamo in disaccordo e ce ne prendiamo la responsabilità) ma bensì consiglia di astenersi (ti chiediamo di non esercitare un diritto per fare in modo che quelli che lo esercitano lo facciano inutilmente). Vabbe', comunque inutile piangere sul latte versato!

L'effetto della legge è che, avendo impedito le analisi pre impianto, ed avendo espressamente vietato la crioconservazione, ha trasformato la fecondazione assistita in una specie di "roulette russa". Perchè prima, la stimolazione permetteva di produrre più embrioni e nel caso che uno non attecchisse, quelli in più venivano conservati per un altro tentativo. Addirittura se ce ne erano di più si poteva procedere ad analisi in grado di "scegliere" quale embrione impiantare (la cosa sembra molto brutale, ma provate a pensare il caso di coppie con malattie che possono essere sicure che i loro figli non prenderanno la stessa malattia dei genitori, oggi al telegiornale c'era una coppia di talassemici che ha potuto non passare la malattia a loro figlio).

Questo aveva generato una specie di moda (ne parlavo qualche post fa) di pacchetti vacanze "mare + inseminazione" in Francia e Spagna.

Adesso con la parziale revisione che stabilisce che il medico può far produrre più embrioni per l'impianto, il colpo assestato all'impianto non è del tutto indolore (e di quelli in più che si fa? Non vorrete mica ucciderli? Ma se non si può congelarli, allora? Inseminiamo in maniera coercitiva all'urlo di "Non si butta via niente"?).
La cosa divertente è la reazione di Gianfranco Fini che continua a tenere una linea di laicismo che secondo me gli procurerà non pochi grattacapi all'interno del PDL.
Dice:
La sentenza della Consulta che dichiara illegittime alcune norme della Legge 40 sulla fecondazione assistita, rende giustizia alle donne italiane, specie in relazione alla legislazione di tanti Paesi europei". E' quanto si legge in una nota del presidente della Camera, Gianfranco Fini.

"Fermo restando che occorrerà leggere le motivazioni della Corte - aggiunge Fini - mi sembra fin d'ora evidente che quando una legge si basa su dogmi di tipo etico-religioso, è sempre suscettibile di censure di costituzionalità, in ragione della laicità delle nostre Istituzioni".
E chissà cosa ne pensa il Premier di questo?
Alla prossima
Rampa

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