giovedì 30 aprile 2009

Anch'io ne voglio un po'!

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Adesso si, che ne voglio anch'io..... E' notizia di questi giorni dell'imminente accordo Fiat-Chrysler. Se da un lato mi fa piacere che la finanza italiana faccia spesa all'estero, da un certo punto mi vengono delle domande interessanti.

Facciamo un passo indietro e guardiamo un po' all'intera vicenda di cui questo è il finale.
La FIAT (Fabbrica Italiana Automobili Torino) è dal secolo scorso un indicatore dell'economia italiana. Si guarda all'andamento della fabbrica e da quello si valuta, intere legislazioni (ecoincentivi, aiuti etc....) sono state fatte con la fabbriche dalla Fiat in mente e ben presente.
Negli anni la FIAT ha con successo ribaltato parte delle sue disgrazie sullo stato italiano grazie a casse integrazioni, aiuti di vario genere e tipo, tanto da diventare un po' l'epitome dell'assistenzialismo.

Poi, ad un certo punto è arrivato Marchionne che ha detto: "Sai che c'è, facciamo le macchine?" Ed han fatto le macchine, e per un po' in piena bolla è andato tutto bene.
Poi siccome va tutto bene finchè qualcosa va male, è arrivata la Crisi. Ha colpito, duro, la crisi. Prima i mutui subprime, poi le banche e visto che non ci sono soldi, la gente non compra le macchine, quindi ha colpito anche le case produttrici di automobili.
In America, Mr. President Obama per mettere un tappo all'economia propone un piano per salvare le fabbriche di auto (GMC, Chrysler, Ford....) che prevede più o meno le seguenti cose: che le industrie si riconvertano a produzioni più "ecosensibili" (auto ibride, ad idrogeno, ad energia solare, ma soprattutto basta SUV!), che l'aiuto non sia una scusa per mandare a casa le persone chiudendo le fabbriche, che le auto vengano TUTTE prodotte in USA!

A questo punto le ditte hanno la possibilità di dichiarare un fallimento controllato (si chiama Chapter 11 ed è una procedura che protegge la vittima dai creditori in attesa di un piano industriale di rientro credibile) e ripartire meglio che pria.
Il piano industriale credibile l'ha presentato la FIAT (e qui ci sta un "orpo!") proponendosi per una fusione con la Chrysler, tramite l'acquisizione di parte della società americana.

Occhio gente, stiamo parlando della stessa FIAT che per colpa della crisi mette l'intero stabilimento di Melfi in cassa integrazione, e tutto il resto in cassa integrazione per in media una settimana al mese? Si già è proprio la stessa.
La stessa FIAT cui la famiglia Agnelli ha detto "se proprio devi fare spese, ti arrangi perchè noi non ti aumentiamo più il capitale"? Si, si, proprio quella.

A questo punto la domanda è: quanto mi spetta della Chrysler? Perchè quei soldi sono anche miei, li ho pagati con le tasse. Giuro.
Mi sembra un po' comodo fare acquisti scaricando le spese sulla collettività, non trovate?

Alla prossima
Rampa

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