lunedì 23 marzo 2009

Film. The International

Audio Consigliato: Depeche Mode "Wrong"

Innanzitutto un "scusa" a due amici che ho portato a vedere il film, fra l'altro confondendolo con un altro (che Diamine, due film con Clive Owen a distanza di dieci giorni uno dall'altro, uno può anche sbagliarsi, credo!).
Poi il film racconta una storia piuttosto verosimile su come le guerre fanno girare soldi, e molti, e su come molti (alcuni? tutti?) istituti bancari legittimi agiscano o possano agire senza pensare alla morale ma solo al profitto.

L'idea è che ci sia una Banca con sede a Lussemburgo, che fa da broker per l'acquisto di impianti missilistici, e che abbia un giro di appoggi fra governi e polizie europee e fra organizzazioni terroristiche e fabbriche di armamenti che le permettono di portare avanti i suoi affari.
In questo una specie di guerra contro i mulini a vento condotta da un agente dell'Interpol (un Clive Owen piuttosto spiegazzato) e da una assistente del Procuratore Distrettuale (una Naomi Watts con solo due espressioni, con rughetta o senza).
L'azione si svolge in giro per il mondo, fra Berlino, Milano, New York e Instanbul con scene anche abbastanza concitate e divertenti (per quanto si possa definire divertente un'action movie).

La storia è ben girata, pure troppo, nel senso che la verosimiglianza ogni tanto assume è talmente in sintonia con quello che ogni tanto spunta dalle notizie da sembrare veramente troppo realistica.

Quello che mi ha comunicato il film è un certo senso di inevitabilità, del fatto che i soldi comandano pure il mondo a prescindere da ideali di giustizia, legge e buone intenzioni. Il che non è bene, per niente.

Non so se tornerei a vederlo, ci sono un po' di cali nel finale (quando il buono diventa "cattivo"), ma nel complesso come thriller sembra funzionare bene anche se non sempre grazie agli attori (la Watts non è assolutamente all'altezza).

Alla prossima
Rampa

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