Per l'ennesima volta appena mi giro dall'altra parte, succedono cose che val la pena di segnarsi.
L'altro ieri avevo riportato gli ultimi sviluppi della vicenda di Eluana Englaro, sperando che fosse l'ultima volta ed ieri, invece mentre ero in macchina ho sentito lo scambio di carinerie fra il cardinale Severino Poletto (qui c'è l'intervista) e la Governatrice del Piemonte Mercedes Bresso che dice:
«Non viviamo - ha detto il presidente del Piemonte - in una repubblica di ayatollah, nella quale il diritto religioso fa premio sul diritto civile»Il tutto è accaduto mentre stavo meditando sulla posizione del Ministro Sacconi. Allora ho provato a fare un gioco.
Seguitemi perchè è divertente (se si può definire divertente).
Ho subito un torto (in questo caso mi si impedisce di far valere la mia decisione di non essere tenuto in vita), ricorro alla legge, mi presento di fronte ai giudici, seguo tutti i gradi di giudizio affinchè il mia ragione sia appurata i miei diritti ancora una volta sanciti.
Alla fine ho una sentenza, al più alto grado di giudizio, qualificata, inattaccabile, in una sola parola certa.
Adesso devo farla applicare, e lo Stato me lo impedisce emanando circolari, direttive e quant'altro? E' una descrizione accurata della situazione? Bene.
Adesso il gioco è: e se invece della sospensione della nutrizione forzata di quella ragazza il contendere fosse su, per esempio, la sottrazione dei beni?
Cioè, mi hanno rubato la macchina, dimostro che è mia, vado in giudizio dicendo che è mia, esco con una sentenza che dice che è mia e lo Stato mi dice, per circolare, che non è vero? Accetteremmo tutto questo?
Se mi avessero occupato la casa e lo Stato dicesse che il titolo di proprietà sancito dalla sentenza ha lo stesso valore della carta doppiostrato che uso al gabinetto, accetteremmo tutto questo?
Stamattina su Repubblica leggo un articolo di Roberto Saviano, proprio su questo, proprio su quello che significa o non significa la certezza del diritto e su quanto grande sia la battaglia di Peppino Englaro, il padre di Eluana.
Sono d'accordo, su tutta la linea...
Alla prossima
Rampa
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