giovedì 15 gennaio 2009

Il Grande Fratello

Audio Consigliato: Amanda Palmer "I Google You"

Leggo questo articolo qui. E la cosa un po' mi sgomenta. Ma non tanto.......

Ho accettato da un sacco di tempo che parte della mia vita, probabilmente una parte rilevante e per fortuna non tutta, è salvata da qualche parte.
E' salvata nei server dei provider di posta da cui mi servo, è salvata nelle telecamere che mi inquadrano per strada, nelle strisciate (si chiamano proprio così, non guardate me!) della carta di credito.
L'esperimento del giornale francese è ripetibile per praticamente chiunque. Gli americani (che in queste cose, solo in queste cose sono molto avanti) ci hanno creato perfino un verbo "to google" (che sta per cercarsi su, appunto, il motore di ricerca di google, si mette il proprio nome e si schiaccia invio).
Nella realtà delle cose, ci sono ditte che in sede di assunzione consultano il profilo di facebook del candidato, giornalisti che si affidano quasi totalmente a wikipedia per compilare gli articoli.

Un po' il naturale esibizionismo delle persone (e senti da che pulpito......) un po' il sano voyerismo (perchè per ognuno che si esibisce ci deve essere anche un pirla che lo guarda altrimenti il gioco non funziona!) stanno permettendo che tutta la vita venga tracciata, sempre, sia che lo vogliamo sia che non lo vogliamo.
Da un certo punto di vista non so se questo sia un bene o se sia tutto un male.

Vero è che adesso è il momento del social network dove tutto è condiviso, c'è molto "hype" (leggete questo post, se vi va) e quando arriverà la prossima cosa "bellissima" staremo tutti a chiederci il perchè.

Alla prossima
Rampa

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