Audio Consigliato: Billy Joel "We did not start the fire"
Ricordo un proverbio cinese: "Quando il saggio indica la luna, lo stupido guarda il dito". Curiosamente lo trovo anche troppo adeguato alla situazione di questi giorni.
Iniziamo dal principio, c'è la crisi ed in quanto tale le famiglie sono allo stremo, non si sa se e quando si arriva alla fine del mese, i consumi sono alle stalle, lacrime e sangue e bla bla bla. Tutto vero, per carità, ma comunque esagerato un po' ad arte per far un po' di ansia che ci piace un sacco.
In questo simpatico e disteso clima, dicevamo, si inseriscono manovre più o meno impopolari del governo (della Social Card si è parlato un sacco, della Robin Tax pure) ed infine il piano anticrisi.
Fra le misure partorite in mezzo a questo piano vi è il raddoppio dell'iva sugli abbonamenti alle pay-tv.
Rupert Murdoch, presidente di Sky, il colosso mondiale delle pay-tv, evidentemente non l'ha presa bene. Ma d'altronde il rapporto fra lui ed il presidente del consiglio non è mai stato dei migliori.
Vediamolo: la pay-tv in Italia è una creatura di Berlusconi, aveva iniziato nel 1991 con TelePiù (canali criptati con decoder), vuoi che la tecnologia fosse imperfetta, vuoi che gli italiani non fossero ancora preparati, la creatura gracilina alla partenza, non aveva certo brillato per guadagni.
Attorno al 2003, si era fatto avanti Murdoch, che era stato socio di TelePiù e si era comprato, sia TelePiù che Stream (le due compagnie che fornivano servizi di quel genere) ed aveva portato tutto sui mezzi più consoni (nel senso che erano già operativi in altre parti del mondo) del satellite.
A questo erano seguiti investimenti stellari, pacchetti calcio, offerte internazionali etc...
Già per il fatto di aver messo le mani sul nostro sport di riferimento, il calcio, aveva fatto si che un sacco di abbonati scegliessero di mettersi il padellone sul soffitto.
Il presidente del consiglio, però, avendo venduto si trovava fuori da questo giro di guadagni, e la cosa non gli garbava più che tanto.
Enter Digitale Terrestre, una nuova piattaforma di comunicazione, basata su canali tradizionali e decoder (il diretto discendente di TelePiù) il cui lancio era stato fatto dall'allora ministro Gasparri ed il cui più grande distributore di tecnologia era una ditta posseduta da Paolo Berlusconi (io non scrivo niente altro perchè a pensare male si fa peccato!).
Nemmeno questo era piaciuto tantissimo a Murdoch, ma visto che il denaro non puzza, Sky era sbarcata pure sul digitale terrestre stringendo patti a destra ed a manca.
Da un po' di anni, in seguito ad una finanziaria, per porre una certa accellerazione allo sviluppo delle nuove tecnologie, si era deciso di abbassare l'iva su tutta una serie di prodotti, tra cui l'abbonamento alle pay-tv.
Nel pacchetto anti-crisi, dicevamo, questo provvedimento è stato tolto.
E questa cosa a Murdoch non gli garba per nulla.
Ma siamo in Italia e le cose non sono mai così semplici! Non appena si riceve notizia di questo provvedimento ("che tanto verrà cambiato alle Camere, quindi molto rumore per niente!") subito si solleva il solito ed inutile enorme polverone.
Ed è qui che succede il casino: il PD, partito dell'opposizione, si schiera con Murdoch tuonando "è una tassa ingiusta, che svantaggia famiglie ed imprese"!
Ora, io sono una persona mediamente saggia, mediamente intelligente, ma ci vuole un premio Nobel per l'astrofisica che dica: "Cari amici dell'opposizione, invece di porre il problema sulla tassa, perchè non poniamo il problema sul principio. Abbiamo un tycoon delle televisioni (Berlusconi) che approfitta della sua posizione dominante (essere Presidente del Consiglio eletto democraticamente ) per promuovere dei provvedimenti che ledono in parte i suoi diretti concorrenti nella sua attività non istituzionale! Da adesso in poi ripetete con me: Conflitto di Interessi!"
Invece no, andiamo a difendere un altro tycoon (Murdoch) solo per dire che il primo è cattivo e l'altro buono!!!!! Sveglia!!!! Non è così che si vincono le elezioni, non è nemmeno così che si formano le idee......
Se sono anni che tuoniamo contro il conflitto di interessi di Berlusconi, non può essere che non appena spunta una occasione lampante in cui questo è scoperto, non lo indichiamo e ci costruiamo una proposta politica adeguata! Non possiamo rimanere sempre e solo a guardare il dito.
Alla prossima
Rampa
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