Ho un amico, Paolo, che si professa monarchico, con serietà. Rimpiange l'ordine dei bei tempi andati, una certa rigidità sociale, un certo decisionismo ad alti livelli, il fatto che se il sovrano si alzava alla mattina con il desiderio, per esempio, di fare un passante che non passasse per Mestre, non c'erano cazzi, questo veniva fatto!
Una delle frasi di Paolo che mi ha sempre fatto ridere è:
"Quando c'era Lui le locomotive arrivavano sempre in orario!"
Il divertente è che non si riferisce al Duce, ma a Francesco Giuseppe!
Di tutt'altro genere, un zinzino più preoccupante, è la nostalgia manifestata dal nostro premier ieri (almeno questo è quello che riporta il Corriere della Sera, qui). Per comodità lo riporto:
MANI PULITE - Nel comizio poi Berlusconi ha ricordato la stagione di Mani pulite. «Nel ’92 la magistratura - ha detto - iniziò un’azione verso i cinque partiti democratici che, pur con molti errori, erano riusciti a garantire per 50 anni progresso e benessere». Nessun riferimento esplicito, almeno in questo passaggio ad Antonio Di Pietro, che però il premier ha nominato in un momento successivo del suo intervento. Al nome del leader dell’Italia dei Valori la platea ha reagito con dei fischi e il Cavaliere ha commentato: «Intervento sgraziato ma efficace».
Adesso vorrei che gli elettori di destra mi dicessero qualcosa su queste parole. La corruzione è una scusata dal fatto di essere un politico, se io faccio il ministro e faccio delle leggi buone, e poi commetto un reato, devo rimanere impunito? Il magistrato che indaga dovrebbe fermarsi per non destabilizzare lo status quo oppure deve perseguire il reato?
L'attacco nemmeno troppo velato era ad Antonio Di Pietro, la grande nemesi del Cavaliere, un poliziotto, divenuto magistrato e poi divenuto politico.
Diciamo che il personaggio non sta molto simpatico nemmeno a me, nel senso che sembra più un politico di pancia che un politico di testa, esprime certe rigidità che non so se facciano bene alla situazione in cui ci troviamo.
Però è anche l'unico che, in ogni campagna elettorale, ha posto delle domande al candidato Berlusconi, che questi si è ben guardato dal rispondere. La prima di queste era: "Scusi, Presidente, ma i soldi che ha investito per iniziare la sua attività edilizia, prima che televisiva, da dove venivano?"
Ci sono delle sentenze, ci sono delle prove e ci sono delle verità processuali. Ma nessuno degli altri partecipanti al teatrino della politica si sente mai pronto per tirare fuori queste questioni, eppure se qualcuno si presenta e dice che vuole guidare il mio paese, io prima di dargli il voto dovrei guardare bene a chi lo sto dando o cosa?
Il richiamo a Mani Pulite è un vecchio pallino del Cavaliere (ci voleva fare pure una commissione, nell'altra legislatura), il sistema della Prima Repubblica, pentapartitico, granitico, auto sostenuto, continua ad essere ricordato con orgoglio sempre più spesso, omettendo due cose:
1) i membri della Seconda Repubblica, se vogliamo chiamarla così, sono sempre quelli, e se volevamo liberarci solo di Cirino Pomicino, sono convinto che ci fosse un sistema più facile. Il nuovo che avanza è stata una falsità storica di dimensioni pantagrueliche.
2) l'attuale maggioranza, che che se ne dica è l'emanazione diretta della maggioranza del Caf, quel che è peggio, sporcata pesantemente da ideali piduisti e di destra sociale.
Poi, è giusto che chiunque ricordi con affetto i propri padri ispiratori, ma questo dovrebbe essere messo in conto anche dagli elettori al momento del voto.
Alla prossima
Rampa
Nessun commento:
Posta un commento