sabato 1 novembre 2008

Letture. Raymond Queneau - I fiori blu

Audio Consigliato: Franco Battiato "L'era del Cinghiale Bianco"

Libro molto interessante, piccolo ma denso. Denso di significati, denso di chiavi di lettura (nei giorni scorsi in rete ho trovato delle interpretazioni filosofiche sorprendenti!), denso di giochi di parole (nella traduzione italiana di Italo Calvino si cela una lingua a metà fra l'italiano ed il francese con neologismi, arcaismi a volte un po' forzati ma molte più volte sbellichevoli).
Non voglio rovinare il libro a nessuno ma qualcosa della trama ve la dico tanto per....

La storia procede fra il presente (Cidrolin con la sua insana passione per l'essenza di anice) ed il passato (il duca D'Auge con i suoi cavalli parlanti Sten e Stef). Il dramma ma anche il bello è che questa è una scoperta che fa il lettore di suo a circa metà libro.
Quando il protagonista del presente sogna e si addormenta il passato vive nelle diverse ere che lo porteranno fino al presente, con varie avventure ("Andiamo a Parigi a vedere a che punto è Notre Dame?").
La bellezza della storia sta nel fatto dei due registri quello comico, riservato per la maggior parte al Duca ed alla sua combriccola (che continua ad infilarsi nei peggio casini per colpa dei due cavalli parlanti, che vengono tacciati di stregoneria, abominio) ed il malinconico (Cidrolin, che rimane solo per il matrimonio delle sue figlie e cerca la donna che si curi di lui) si mescolano assieme con una omogeneità invidiabile. Assolutamente una grande opera di un cultore, studioso del linguaggio come Queneau (ho ribeccato gli "Esercizi di Stile" che avevo letto mille anni fa e mi sono convinto di quanto grande sia il suo genio!).

Attenzione non è una lettura semplice, ci vuole un po' per entrare nei meccanismi, per farsi spazio nella storia, ma dopo è molto ma molto intrigante.

Alla prossima
Rampa

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