mercoledì 17 settembre 2008

I conti della Signora Pina......

Audio Consigliato: REM "Nightswimming"

Avvertenza per tutti, questo mio post non è un discorso politico, non ho voglia di dire chi ha torto o chi ha ragione.
Da quando si è formata la cordata italiana per Alitalia (una cordata che si fa chiamare CAI, ci vuole tutta!), mi sono sempre chiesto quali fossero i conti dietro le discussioni good company/bad company.
Ho cercato parecchio in giro ma le cifre citate da giornali di uno schieramento o dell'altro erano sempre piuttosto nebulose, si parlava dell'offerta della Cai ma non di tutto ciò che dovrebbe ricadere sui contribuenti italiani.
Ripeto non è una polemica politica, questi dati li cercherei anche se il governo fosse schierato in maniera diversa. L'informazione è potere.

Su lavoce.info esce ieri un articolo di Carlo Scarpa (e qui ci metto anche il curriculum, visto che un professore di Economia Industriale forse sa di quello di cui parla).

Il conto, che l'autore ammette essere fatto a spanne per la totale mancanza di dati pubblici, arriva fino ad ammontare a 3.6 miliardi di euro (!).
A noi, tutti, a mia nonna pensionata, al bimbo che nasce oggi........

Ci sono due considerazioni evidenti: la prima è che in una vendita del genere la documentazioni i dati non dovrebbero essere desumibili, ma dovrebbero essere pubblici. palesi, certificati.
La seconda è che l'atteggiamento italiano sul panorama economico è decisamente diverso da quello americano (salviamo Fanny e Freddie per sostenere il mercato, gli altri si arrangino), da noi si tende sempre a dare una mano a trovare un modo per far pagare gli altri.

Alla prossima
Rampa

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