martedì 19 agosto 2008

La bandierina un passo più in là.....

Audio Consigliato: Green Day "Warning"

Parliamo di pirateria informatica..... Nei giorni scorsi è esploso il caso di Pirate Bay (se ne parla un po' in questo articolo su Repubblica.it), le ripercussioni del quale sono estremamente interessanti, ma per parlare di questo partiamo da un po' più in là!

Si inizia nel 2007 quando la Peppermint Jam Music mandò a quasi quattromila persone in Italia delle richieste di accordo privato (una cosa tipo pagate 300 euro e non ne parliamo più) per evitare ulteriori ripercussioni. Ma come erano state individuate le persone? La casa produttrice di brani come "It's because i'm cool" di Mousse T aveva dato mandato ad una casa di software svizzera di setacciare varie piattaforme di file-sharing per trovare gli indirizzi (IP address) delle persone che avevano copie di quel brano nella loro directory condivisi.
Visto che solo con le stringhine di numerini non ci si può fare nulla, hanno ingiunto ai provider di dare loro indirizzi reali da accoppiare agli indirizzi internet. All'inizio non hanno avuto queste informazioni, poi hanno ottenuto una sentenza a favore da parte del TAR del Lazio ed hanno spedito tutte le loro letterine.
Alla fine si sono scontrati con l'authority della Privacy che ha detto loro che così non si fa!

Questo ci porta al casino Pirate Bay, si tratta di un sito di scambio file audio e video. In seguito ad alcuni scambi illegali il sito è stato posto sotto sequestro da parte della magistratura italiana.
Ok, tutto bene, c'è una legge la si rispetta. La cosa più interessante è il passo dopo. Quando un sito viene messo sotto sequestro qualcuno, di solito la polizia postale, contatta il provider del sito e chiede cortesemente di sostituire la pagina del sito con una pagina in cui si spiega il percosa ed il percome quel sito è stato posto sotto sequestro.
Questa volta la pagina di www.piratebay.com punta ad un indirizzo facente parte della rete interna di Ifpi (www.pro-music.com) ed alcuni hanno anche scoperto che questa pagina tiene anche nota degli IP dei navigatori che ci passano, fossero anche semplici curiosi.
Ora non riesco a capire quale ordinanza di quale tribunale permetta ad un azienda privata di registrare gli indirizzi IP di semplici passanti? Mi vengono in mente giusto un paio di motivi per cui questa cosa sembra violare la privacy di chiunque.
La cosa che mi sconvolge è che a parte i soliti nerd nessuno si è accorto di nulla.
Certo che se il futuro è carico di Iphone che vengono controllati da remoto e di normative sulla protezione della privacy con la stessa consistenza della gelatina di ciliege, siamo messi molto male!

Alla prossima
Rampa

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