domenica 19 dicembre 2010

Scelte difficili

Audio Consigliato: Pink "Trouble"

Alle volte è questione di scelte, alle volte è questione di lucidità. Nelle ultime scelte della maggioranza di questo paese, mi sembra che la lucidità non ci sia stata nemmeno vicino, ma magari sono io che mi sbaglio.
Il problema è che bisogna scegliere, certo. Per cultura credo che l'astensione non sia una scelta valida. Nel senso che sono sempre convinto che quando non scegliamo c'è sempre qualcun'altro che decide per noi (e non va bene!).
Però il problema c'è ed esiste. Chi voterò la prossima volta? Facciamo un po' di storia, vengo da una famiglia di sinistra, per ragioni squisitamente anagrafiche non ho votato PCI ma ho iniziato con i Pds ("demosinistri, ce chiamaveno, demosinistri!), ho seguito varie idee, mi sono fatto attrarre da vari sogni (uno di questi era Veltroni, ma ci torno), ho sempre pensato di essere dalla parte del bene e che gli altri no (e direi che anche questo è abbastanza naturale)!
Credo nel meccanismo fondativo del PD, credo che se vogliamo che qualcuno venga eletto in nostro nome, allora sarebbe il caso che lo scegliessimo in maniera la più democratica possibile (tipo, votando!). E, di conseguenza penso che l'attuale sistema elettorale sia più simile ad una truffa che ed altro. Credo che un certo tipo di politici siano solo indirizzati a perpetuare se stessi (e questi mi fanno pure una certa pena, perchè penso che se ritieni di aver bisogno di una poltrona e dei privilegi per definire te stesso, sei solo un poveretto). Credo che in questo paese, per questa generazione, ci siano più cose da fare per unirci ed andare avanti rispetto a quelle che ci sono da fare per dividerci in regioni, province, quartieri e condomini....
Comprendo le scelte della dirigenza, ma non so ancora se condividerle oppure no. Dovremmo dirigerci verso Vendola e Di Pietro (sempre che questi una buona volta scelga persone sensate da eleggere, io non voglio un altro Razzi o un altro Scilipoti!) ed invece andiamo a cercare Fini e Casini. E questo è un problema.
Capisco l'unità nazionale, la necessità di trovare prima delle cose in comune e poi finalmente approfondire quelle che ci dividono. Ma è una cosa contro intuitiva..... Se abbiamo imparato qualcosa è che non sempre la maggioranza delle persone (stavo per scrivere "la gente", ma mi sono fermato in tempo), vota con il cervello, capisce la real politik, anzi vota con il cuore, con la pancia prima che con la testa. E sono questi che dobbiamo convincere, che dobbiamo trovare, che dobbiamo fare.
Questa settimana Veltroni è stato messo in croce per la scelta di Calearo alle ultime elezione. Giusto, tutto giusto, ma in quel momento era una scelta quasi sensata, in un certo tipo di strategia. Eppure non è stata sentita dalla pancia degli elettori, dal cuore degli elettori (che non ci hanno premiato, no no, manco per il cazzo!). Provassimo a far le cose diversamente una volta?

Alla prossima
Rampa

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