venerdì 25 giugno 2010

Cambiamenti di opinione

Audio Consigliato: Simple Minds "Don't you (forget about me)"

Una vecchia battuta di un altrettanto vecchio film dice che ci sono due tipi di persone che non cambiano mai opinione: i deficienti ed i morti. Mettiamola così: sono ancora caldo!

Diciamo che ho sempre stimato Marcello Lippi, e nonostante la nazionale messa in campo per i mondiali, stimo molto questo suo prendersi la responsabilità, prima di tutto. Non stimo altre cose, tipo aver bruciato i ponti con i potenziali critici (che di solito è un atteggiamento un po' saccente, che funziona finchè dai risultati, ma quando toppi, lo paghi il doppio), oppure tipo aver guardato più alle persone che ai giocatori (altrimenti alcune scelte non si spiegano, per niente). Poi valgono i soliti discorsi: la palla è rotonda, rigore è quando arbitro fischia, e tutte quelle stronzate lì. Morale della storia: se questo è il meglio che il calcio italiano riesce a dimostrare è giusto e doveroso che si esca prima degli ottavi e chissà che questo non serva a ripensare all'intero movimento (cosa che onestamente dubito, ma sono solo pessimista io.....).

Il mio feeling con Antonio di Pietro, ha avuto nel corso degli anni, fasi alterne. Diciamo che ai tempi di Mani Pulite lo stimavo parecchio. L'ho stimato un po' meno quando si è messo in politica ed in testa di fare il politico di razza. Alcune sue ondivaghezze (il termine è quanto di più appropriato mi venga in mente!) non mi hanno sconfinferato. Poi ho letto anche articoli su quello che c'è attorno a lui (Filippo Facci, per dirne uno, c'ha il dente piuttosto avvelenato, poi qualche ideuzza interessante la tira fuori anche Gilioli, qui), e diciamo che il personaggio acquista delle ombre. Il fatto che gestisca un partito sempre più come un'azienda mi da un che di già visto.
Però (in questi post, ad un certo punto, c'è sempre un però, non so come mai.....) alcune delle battaglie che fa sono giuste, condivisibili, corrette e partono dall'inizio, un po' fottendosene delle regole della politica o di quella specie di "cortesia istituzionale" che qualche volta è un po' un bavaglio, ma che comunque dovrebbe far parte dello stile.
E' stato l'unico politico in Italia che ha fatto a Silvio Berlusconi delle domande su come è stato creato il suo patrimonio (questo è successo ben prima delle 10 domande di Repubblica, ed in quel caso Mr. B non ha risposto nemmeno attraverso un libro di Bruno Vespa), cosi come, all'indomani dell'investitura di Aldo Brancher a Ministro all'Attuazione del Federalismo, il nostro ha messo questo articolo sul suo blog.
L’ho detto all’alba, quando ancora la richiesta di appellarsi al legittimo impedimento da parte di Brancher non era stata avanzata. Ai cittadini vogliamo ricordare che il legittimo impedimento non è altro che un provvedimento ad personam che ha voluto Berlusconi per garantire l’improcessabilità a lui e ai suoi ministri. Un provvedimento che serve, è servito e sta servendo soltanto per assicurare a delle persone la propria impunità, spendendo per la costituzione di un nuovo ministero quei soldi che, invece, dovrebbero essere destinati alla parte più povera del Paese, ai lavoratori precari, a quelli del mondo della cultura, dello spettacolo, della scuola, ai giovani in cerca d’occupazione, al comparto sicurezza. 
E pur continuando a non stimarlo moltissimo non mi riesce proprio di dargli torto.

Alla prossima
Rampa

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