giovedì 17 settembre 2009

Arrampicarsi sugli specchi

Audio Consigliato: Nirvana "Come as you are"

Non se ne sa niente, molti non ne parlano, ma siamo proprio alla vigilia di un punto cruciale, che forse tener sotto silenzio non è proprio il caso. Fra poco ci sarà l'analisi della costituzionalità del Lodo Alfano da parte della Corte Costituzionale (che non è propriamente il comitato delle Giovani Marmotte, ma bensì il difensore ultimo dei valori e dei precetti della nostra Costituzione cui tutte le leggi e le decisioni devono sottostare, pochi cazzi!).
In questi giorni, ed in preparazione al dibattito l'Avvocatura dello Stato ha presentato una memoria di 21 pagine in cui spiega perchè questo provvedimento non dovrebbe essere annullato.
Tratto dall'articolo di Repubblica:
Il legale [dell'Avvocatura], con argomenti soprattutto politici, difende la "ragionevolezza" del 'lodo Alfano' perché in grado di coordinare due interessi: quello "personale dell'imputato a difendersi in giudizio"; e "quello generale, oltre che personale, all'esercizio efficiente delle funzioni pubbliche" svolte dal premier.

Se invece la legge ("non solo legittima, ma addirittura dovuta") venisse bocciata dai giudici della Consulta, c'è il pericolo che ripeta quanto accadde a Giovanni Leone, afferma Nori senza mai citare apertamente l'ex presidente della Repubblica, che lasciò anzitempo il Quirinale perché travolto dalle polemiche sullo scandalo Lockheed: "Talvolta - scrive l'avvocato Nori - la sola minaccia di un procedimento penale può costringere alle dimissioni prima che intervenga una sentenza ed anche quando i sospetti diffusi presso la pubblica opinione si sono dimostrati infondati".
Già, si è visto. E' proprio un rischio che si corre. In special modo quando un processo (a prescindere dalla legittimità) viene definito "politico" a reti unificate solo perchè ad essere indagata è una delle più alte cariche dello Stato. Quando qualsiasi accusa non viene discussa in una aula di tribunale, ma in una puntata di "Porta a Porta" senza contraddittorio alcuno (è successo, anche recentemente).
Se una persona "potrebbe non essere serena per i procedimenti in corso", che si attivi per risolverli il prima possibile, invece di rinviarli per "impegni di governo", discussioni sul titolo di una data corte a decidere, eccezioni di competenza, giurisdizionalità ed altro.
Io non credo che l'attuale Presidente del Consiglio sia colpevole di tutti i procedimenti a suo carico, anzi. Ma quello che credo io, in uno stato di diritto come il nostro, è irrilevante. L'unica cosa che ha una certa rilevanza sono i tre gradi di giudizio cui può ricorrere chiunque sia oggetto di un procedimento giudiziario.
Il continuo "scappare al giudizio" del Signor Berlusconi (non stiamo parlando del Presidente del Consiglio, qui, stiamo proprio parlando della persona) è quantomeno un po' sospetto, tanto più quando si serve di leggi e decreti legge promulgati dallo stesso governo di cui è a capo.
Siccome l'Avvocatura dello Stato sta proteggendo una legge "generale ed astratta" facciamo allora una domanda nello stesso tono.
Se quella Alta Carica dello Stato che non si sentisse serena se sottoposta ad un procedimento giudiziario, avesse a disposizione una corsia preferenziale per risolverlo in fretta, si sentirebbe forse più serena?

Alla prossima
Rampa

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