martedì 23 giugno 2009

Beccato!

Audio Consigliato: Bob Marley "No Woman, no Cry"

Oggi ho improvvisamente capito. Ho capito perchè la classe politica ed intellettuale ha paura di internet e tenta di imbrigliarla, di controllarla, di chiuderla, in certi casi.

Prima che parta lo sdegno collettivo: non sto parlando dell'Iran, sto parlando dell'Italia.

Partiamo dall'inizio, vado piano così anche chi proprio non ci riesce non perde il filo.
Dunque, ieri sera guardo il TG1, stavo seguendo l'andamento delle elezioni, e la cottura della mia pizza (non proprio nel corretto ordine di importanza, ma fa niente!). Ad un certo punto appare Augusto Minzolini, l'attuale direttore del TG1 e fa una dichiarazione:
"Ad urne chiuse voglio spiegare a voi telespettatori perché il Tg1, malgrado le polemiche, ha avuto una posizione prudente sull'ultimo gossip o pettegolezzo del momento: le famose cene, feste o chiamatele come vi pare, nelle dimore private di Silvio Berlusconi a palazzo Grazioli o Villa Certosa. Il motivo è semplice: dentro questa storia piena di allusioni, testimoni più o meno attendibili e rancori personali non c'è ancora una notizia certa e tantomeno un'ipotesi di reato che coinvolga il premier e i suoi collaboratori"
Repubblica la ristampa per intero e la trovate qui (c'è pure il video). Potete controllare.
Poco dopo, si sa come è la Rete, i magazzini di Internets sputano questo simpatico articolo. Dove il Minzolini stesso dice:
"Quattro anni fa, e cioè in tempi non sospetti, scrissi che la nomina di Giampaolo Sodano alla Rai nasceva dai salotti di Gbr, la televisione di Anja Pieroni. Oggi penso che se noi avessimo raccontato di più la vita privata dei leader politici forse non saremmo arrivati a tangentopoli, forse li avremmo costretti a cambiare oppure ad andarsene. Non è stato un buon servizio per il paese il nostro fair play: abbiamo semplicemente peccato di ipocrisia. Di Anja Pieroni sapevamo tutto da sempre e non era solo un personaggio della vita intima di Craxi. La distinzione fra pubblico e privato è manichea: ripeto, un politico deve sapere che ogni aspetto della sua vita è pubblico. Se non accetta questa regola rinunci a fare il politico."
Gran sfiga, gli archivi online, vero?

Alla prossima
Rampa

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