martedì 10 giugno 2008

Duck and Cover

Audio Consigliato: Huey Lewis and the News "2 Hip to B square"

Ero onestamente disattento quando è successo il casino della Centrale Nucleare di Krsko in Slovenia. Questo mi ha permesso di prendere la notizia da dietro, ossia un po' depurata da tutti gli allarmismi che è di uso fare in queste cose e di leggere le considerazioni serie che sono state fatte da addetti ai lavori.

Prima di tutto, come citava Luca Sofri, l'incidente della Slovenia è stato rivisto in tutta la sua interezza dalla
Dipartimento di Sicurezza Nucleare della Aiea (che è l'Agenzia internazionale che controlla il funzionamento delle centrali nucleari), come risultato nella scala Ines (che era il nome di mia zia ma anche una scala con cui vengono valutati gli incidenti nucleari) l'intero caso è stato valutato una "deviazione" di grado 0 (per farci un'idea Chernobyl è stato valutato un incidente di grado 7, il massimo). Le misure e le procedure di sicurezza hanno lavorato alla perfezione e non si rilevano casi di contaminazione.
Questo chiude la discussione quindi tutti quelli che hanno cavalcato l'evento per la battaglia contro il nucleare in Italia, si sono serviti di una frecca spuntata peggiorata da una evidente approssimazione giornalistica.

Ma il nucleare serve?
Incidenti come quello della Slovenia ci dimostrano che seppur con strutture vecchie di 20 anni il nucleare non ci deve fare più una cieca e fobica paura (ci sono dalla nostra parte tecnologie, culture, strumenti che ai tempi di Chernobyl non avevamo).
Sabato o domenica c'era un articolo di Jeremy Rifkin che parlava del futuro del nucleare, o meglio che parlava del nucleare come fonte di energia da utilizzare per sostituire le attuali fonti che per costi ed effetti stanno in questi mesi facendo lievitare l'economia.

Rifkin cita cifre e fonti che dicono che il nucleare attualmente fornisce il 5% del patrimonio energetico mondiale (le parole esatte sono: "
Oggi sono in funzione nel mondo 439 centrali nucleari e producono circa il 5% dell' energia totale. "), e questo procura una serie di problemi.
Un problema di età (nei prossimi 20 anni molte di queste andranno rimpiazzate), un problema di smaltimento (scorie, scorie, scorie che ci mettono migliaia di anni a perdere la loro potenza), un problema di approvvigionamento (non è che l'uranio lo si trova al supermercato nell'ortofrutta).

Per un 5%?
Secondo me, c'è bisogno di un ripensamento generale dell'energia. Il nucleare è un falso problema che viene cavalcato da destra e da sinistra a seconda delle stagioni.
Il ripensamento dell'energia parte da scelte politiche che devono impattare sulle scelte di tutti (per esempio, gli sgravi sui frigoriferi di fascia A+ in alternativa a quelli tradizionali).
L'uomo è un animale semplice, e semplicemente riesce ad essere controllato e gestito. Se gli si rende conveniente qualcosa, lui a passo lento ma deciso, andrà verso quel qualcosa.
Elettrodomestici a risparmio energetico, lampade a basso consumo, veicoli a minime emissioni, ma anche fotovoltaico, eolico, termovalorizzatori. Queste dovrebbero essere le battaglie degli ambientalisti, queste dovrebbero essere le richieste da fare.
Ma si tratta di un progetto a lungo termine da concordare e da seguire, e si sa, queste cose al giorno d'oggi, non piacciono a nessuno!

Alla prossima
Rampa

7 commenti:

Puccio ha detto...

Ciao Rampa...
riporto l'autorevole commento espresso su "il Giornale" di qualche giorno fa da uno che di energia forse ne capisce qualcosa.

Poi se vuoi se ne può discutere.

_________
L’attenzione del grande pubblico va diretta sull’aspetto più rilevante di questo incidente in Slovenia: non è successo nulla. La centrale di
Krsko non è di ultima generazione e, anche se l’incidente ha messo per un attimo l’Europa in apprensione, questo non vuol dire che dobbiamo rinunciare a liberarci dalla schiavitù energetica nella quale siamo piombati a causa della sciagurata rinuncia al nucleare nel 1987.
L’incidente deve essere messo a confronto con il pericolo di black-out che corriamo. Il prezzo del petrolio, che viaggia verso livelli da nessuno immaginati, ci dice che siamo in piena crisi energetica mondiale. Se scoppiasse una crisi politica nel mondo, i Paesi dai quali dipendiamo per l’acquisto di petrolio, gas ed energia (nucleare) chiuderebbero i rubinetti per garantire ai loro cittadini la libertà energetica indispensabile per il livello di vita cui sono abituati. Nel giro di poche settimane crollerebbero le nostre attività produttive senza alcuna possibilità di negoziato in quanto privi di una potente sorgente energetica in grado di far fronte ai bisogni indispensabili per il livello di vita cui siamo arrivati.
Coloro che speculeranno sull’incidente debbono riflettere sulle notizie venute fuori dalla Fao in questi giorni. Centinaia di milioni di persone vogliono più cibo e più energia. Noi apparteniamo al miliardo di
privilegiati in quanto abbiamo la quantità di energia necessaria per vivere bene. Ci sono 5 miliardi e mezzo di persone che aspirerebbero a vivere come il miliardo del G8. L’ingresso della Cina e dell’India nel mercato mondiale ha portato alle stelle il prezzo del petrolio e del cibo. L’energia nucleare è l’unica sorgente d’energia la cui potenza può venire incontro alla richiesta esponenzialmente crescente che viene dalle Nazioni dette in via di sviluppo. Se non avessimo sprecato i vent’anni trascorsi nel letargo antinucleare noi saremmo oggi con una fiorente industria nucleare e non in stato di schiavitù energetica.L’incidente in Slovenia deve darci una spinta per uscire con coraggio
dallo stato di pericolo «black-out» in cui viviamo dopo vent’anni di rinuncia al nucleare. L’incidente «nucleare» di Krsko va messo a confronto con le notizie di cui nessuno parla mai. Eppure si tratta di vittime causate ogni anno dalla produzione di energia non d’origine nucleare ma usando il carbone e le bio-masse. Lo ricordiamo ancora una volta: 300mila nella sola Cina per il carbone e oltre un milione nel
mondo per le bio-masse.
Antonino Zichichi
Presidente World Federation of Scientists
____________

Puccio

Ema ha detto...

Bè, dire che Zicchicchi è autorevole è come dire che Padre Pio ha fatto i miracoli (l'unico che ha fatto veramente è quello di essere stato santificato!!)...

La mattina del giorno dopo ho guardato le testate online di Inghilterra e Francia. Nella prima non c'era traccia della notizia, nella seconda era già stata archiviata...
Mi sono chiesto: ma perchè tanto interesse in Italia? Bè certo perchè siamo più vicni alla centrale che francesi e inglesi... Ma anche perchè forse, si sta montando un altro caso, a sfondo politico-regime.
Visto che adesso qualcuno in Italia ci deve guadagnare con gli studi di fattibilità delle centrali nucleari... Perchè alla fine non si faranno in Italia, come non si farà il ponte sullo stretto, il Mose e probabilmente neanche il TAV.
Perché? Perchè non ci sono fondi, perchè l'importante è che qualcuno ci guadagni con i soldi delle nostre tasse fintanto che si può.

Il problema dell'energia?
Leggete quello che dice Carlo Rubbia, nobel per la fisica scacciato dall'ENEA anni fa (e poi si lamentano della fuga dei cervelli!)
http://www.ansa.it/ecoenergia/notizie/rubriche/solare/20070212174534199420.html

Ciao,
ema

Ema ha detto...

Io sono contrarissimo al nucleare in Italia. Non necessariamente negli altri paese, ma in Italia!

Ricordate il Vajont?
Gli studi di fattibilità avevano detto che NON si doveva fare la diga...
ma l'hanno fatta lo stesso... perché?
E quanti sono morti?

E se fosse stata una centrale nucleare? Quanti morti?

Ema

Rampa ha detto...

Cose in ordine.
Innanzitutto, benvenuto Puccio.
Poi, mi rifaccio di nuovo a Rifkin.
"Perché il passaggio al nucleare avesse un impatto sull' ambiente bisognerebbe costruire 3 centrali ogni 30 giorni per i prossimi 60 anni. Così facendo fornirebbe il 20% di energia totale, la soglia critica che comincia a fare una differenza. C' è qualcuno sano di mente che pensa che si potrebbe procedere a questo ritmo? La Cina ha ordinato 44 nuove centrali nei prossimi 40 anni per raddoppiare la sua potenza produttiva."

Che dire?

Io ho una mia personalissima convinzione: il problema sta nel nostro attuale stile di vita. Siamo stati abituati ad andare in macchina dovunque ( e bruciamo benzina), siamo stati abituati a vivere in un mondo refrigerato o riscaldato a seconda delle stagioni (e bruciamo gasolio o elettricità), siamo stati abituati a consumare oggi come se non ci fosse domani.

Notizia flash: Oggi è domani!

Rampa

Rampa ha detto...

Per finire, possiamo discutere sul letargo nucleare quando e quanto vogliamo, ma:

un referendum, per quanto questo istituto sia svilito, è espressione della maggioranza ed il parere dello stesso è forse l'unica linea guida a cui per legge devono sottostare i legislatori (e questo non lo dico io, lo dice la Costituzione della Repubblica Italiana, mica l'Almanacco delle Giovani Marmotte).

Delle due l'una: o la maggioranza va rispettata solo ed esclusivamente quando dice cose che ci piacciono ed elegge persone che ci aggradano e negli altri casi può pure rimanere inascoltata, oppure la maggioranza va ascoltata sempre anche quando dice cose con cui non siamo d'accordo.

Il gioco si chiama democrazia, è un gioco di comitato per circa 60 milioni di giocatori!

Ciao
Rampa

Puccio ha detto...

Ciao Rampa e grazie per il benvenuto.

Rispondo brevemente alle tue osservazioni facendomi, marzullescamente parlando, una domanda e dandomi una risposta.
Perché mi è piaciuto fin da subito PowerGrid? Perché è istruttivo e ci dice che non si va da nessuna parte puntando esclusivamente su un'unica (o quasi) risorsa energetica, come si è fatto essenzialmente finora con gli idrocarburi (a meno che tu non sia l'Arabia Saudita).
Io dico: diversifichiamo il più possibile le forme di approvvigionamento energetico a cui attingiamo e soprattutto puntiamo a diventare indipendenti dal punto di vista energetico. Ricordate il black-out per la caduta di un albero in Svizzera? Qui al nord è durato solo poche ore ma in Sicilia è andata avanti due giorni (e hanno il petrolio, poco ma ce l'hanno).
Puntiamo sulle energie rinnovabili ma anche sul nucleare (perchè poi se lo importiamo mi spiegate che differenza fa pagarlo il triplo e avere una centrale in Croazia anziché in Friuli?)
Finiamola di dire No sempre a tutto e lamentarci poi che il pieno di benzina costa il doppio di un anno fa, che le bollette aumentano, ecc..

Per quanto riguarda cambiare il nostro stile di vita? D'accordissimo ma siamo noi per primi disposti a farlo? A essere davvero i primi nel nostro piccolo a dare l'esempio? Cominciamo con lo spegnere le "lucette rosse" degli elettrodomestici lasciati in stand-by e a non lasciare accesi per tutto il giorno i Pc in download? Siamo pronti?

Puccio.

Un P.S. per Ema (intanto ciao): non so le altre opere ma il Mose è a più di 1/3 dei lavori. Venezia un giorno (forse) ringrazierà.

Puccio ha detto...

Rampa..dimenticavo il referendum.
Fu fatto 20 anni fa sull'onda emotiva di un incidente di cui allora si sapeva poco (il "muro" doveva ancora cadere e le informazioni erano quello che erano) e su cui probabilmente si finì anche con l'ingigantire parecchio. A tale proposito consiglio a tutti lo speciale Quark fatto in occasione del ventennale.

Tutte le immagini ed i contenuti sono dei rispettivi proprietari, tutto il resto va sotto le Creative Commons.

Se volete contattarmi via mail cliccate qui.